Di economicus
Euro, si apre una settimana di fuoco
di Economicus
Si apre una settimana decisiva per le sorti dell’euro. Oggi sarà importante monitorare l’apertura dei mercati. Oggi, forse, si potrà capire che cosa succederà nei prossimi due-tre giorni.
Mario Draghi, presidente della Bce, sta tentando una prova di forza. Nei giorni scorsi ha lasciato capire che la moneta europea è un gigante. Che non cederà di un millimetro rispetto agli attacchi speculativi. La veemenza delle sue parole, però, potrebbe anche nascondere paura. In fondo, le prove di forza sono spesso manifestazioni di debolezza.
Tutto dipenderà dall’atteggiamento della Germania. Davvero i tedeschi sono pronti a dare il placet per immettere nel sistema un quantitativo enorme di euro? E dove sarebbe finita la loro paura storico-esistenziale per l’inflazione? E ancora: fino alla scorsa settimana i teutonici non credevano a una semplice manovra speculativa anti-euro, ma a un disegno molto più profondo, teso a far saltare tutta l’euro-zona. Hanno cambiato idea?
I punti deboli dell’Unione Europea, in questo passaggio, com’è noto, sono tre: Grecia, Spagna e Italia. In questa fase il nostro Paese non sembra nel mirino. Chi manovra contro l’euro – e noi, come i tedeschi, non crediamo a una semplice manovra speculativa, ma a qualcosa di più profondo – si è concentrato sulla Spagna. E naturalmente sulla Grecia.
A nostro modesto avviso, l’attacco, questa settimana, si concentrerà su questi due Paesi. Anche se non mancherà qualche piccolo affondo sulle spread italiano. Ma non dovrebbe essere questa la settimana in cui ci faremo male.
Terranno Spagna e Grecia? Non lo sappiamo. Ma le dichiarazioni bellicose di Draghi ci preoccupano. La parole, negli orientamenti dei mercati, sono importanti. Ma quando i termini diventano perentori, da ultima spiaggia, non c’è da stare allegri. Anzi.