L’Etna, il vulcano attivo più alto d’Europa, è sempre in evoluzione: con i suoi oltre 3400 metri d’altezza, da millenni continua a crescere, sbuffare e ruggire, assicurando esperienze e paesaggi mai uguali a se stessi. Farsi un’idea generale, specie se si ha un solo giorno da dedicare alla visita, può sembrare impegnativo. Ma ad aiutarci […]
Etna in un giorno: cosa fare e vedere in un giorno sul vulcano
L’Etna, il vulcano attivo più alto d’Europa, è sempre in evoluzione: con i suoi oltre 3400 metri d’altezza, da millenni continua a crescere, sbuffare e ruggire, assicurando esperienze e paesaggi mai uguali a se stessi. Farsi un’idea generale, specie se si ha un solo giorno da dedicare alla visita, può sembrare impegnativo. Ma ad aiutarci ci pensa Claudio Fazio, guida e fondatore di EtnaWay. Per chi preferisce la comodità di un’esperienza rilassata o per chi apprezza un’avventura sfidante, ecco due diversi tour, da circa sei ore ciascuno, per ciascuna esigenza.
Un tour comodo per chi vuole conoscere il vulcano
Etna sud o Etna nord: perché scegliere? Con il percorso giusto e non faticoso, ammirando il panorama anche durante gli spostamenti a bordo dei mezzi adatti, è possibile visitare molti luoghi iconici e scattare meravigliose foto. Si parte dal versante sud con Monte Pomiciario e uno spettacolare affaccio sul deserto di lava della Valle del bove. Breve sosta a Grotta Cassone, per poi incontrare i Crateri Silvestri: già visibili dalla strada ed eventualmente raggiungibili con un breve trekking, e poi da Piano Vetore una magnifica vista dei crateri sommitali Voragine e cratere di Sud-Est. E poi via verso il paese di Zafferana etnea, famoso per la sua produzione di miele, da degustare. Da lì, ci si sposta sul versante nord, dove si trovano la Grotta della neve, i Crateri Sartorius – visibili e raggiungibili -, fino a Piano Provenzana, dove è possibile godere della vista dei crateri sommitali di Nord-Est e di Sud-Est. Il tutto incontrando, lungo il percorso, una varietà di vegetazione mai vista: il bosco della Cerrita (famoso per le querce e i funghi), la pineta della Cubanìa, l’esclusivo bosco di betulle dell’Etna e il bosco Ragabo (noto per la produzione di resina). Il tour adatto per tornare a casa potendo davvero dire di aver visto l’Etna.
Un tour impegnativo per chi vuole vivere il vulcano
Per chi cerca un’avventura altrettanto varia, ma più sfidante, che connetta davvero l’uomo alla natura, il consiglio è di concentrarsi su Etna nord, dove non mancano grotte, crateri laterali e foreste. Attraversando zone del tutto diverse tra loro, in un trekking che si articola tra i 1800 e oltre i 2200 metri sul livello del mare, si parte dai crateri dell’eruzione del 2002: unica nel suo genere, tanto da essere passata alla storia come cerniera di fuoco o l’eruzione perfetta. Tra una colata e l’altra, si attraversa la fantastica faggeta Timparossa: una sorta di bosco delle fate, affascinante in ogni stagione. Senza dimenticare le grotte, numerose anche in questo versante: su tutte, la magnifica Grotta dei Lamponi con i suoi spettacolari ingrottamenti, gli affioramenti della colata lavica e, in certi periodi dell’anno, i massicci affollamenti di coccinelle. Un tour che permette di respirare davvero le varie anime del vulcano: dalla parte in cui la natura si è già ripresa il terreno (con i primi muschi e licheni) a quella in cui la potenza delle eruzioni è ancora ben visibile. Dai boschi ai crateri e al deserto lavico creatosi attorno, con il materiale di ricaduta delle eruzioni.