Star srl e Goldservice. Sono le sole aziende che hanno partecipato alla gara per portare i visitatori a tremila metri, passando dalla pista che parte da Piano Provenzana e che attraversa il territorio di Castiglione di Sicilia. Le due ditte hanno ottenuto licenze per due mezzi e un totale di venti posti. Numeri che lasciano qualche perplessità
Etna nord, solo due offerte per portare in quota i turisti Sindaco Puglisi: «Esito non ci soddisfa, interverremo»
Non era mai accaduto finora. Salvo nuovi clamorosi sviluppi, saranno due le aziende cui sarà concesso – solo per l’estate 2017 – di condurre turisti ai crateri sommitali dell’Etna utilizzando la pista che da Piano Provenzana, la stazione turistica del Comune di Linguaglossa, porta a quota tremila passando per il territorio di Castiglione di Sicilia. Sono queste le novità venute dall’esito di una gara realizzata dopo cinque estenuanti anni di trattative tra amministrazioni pubbliche e risoltesi nel bando per assegnare nove autorizzazioni al trasporto voluto dagli ormai ex sindaci dei due Comuni, Salvo Barbagallo e Rosa Maria Vecchio. Poi è l’ora dei dubbi. All’apertura delle buste ci si è resi conto che le due sole aziende partecipanti, la Star srle la Goldservice, si sono limitate al minimo necessario.
Un fatto che può avere mille motivazioni, dalla remuneratività (non garantita) di un investimento fatto a stagione già compromessa ai costi della manutenzione – posti a carico degli affidatari – di una pista sterrata d’alta montagna. Perplessità che, però, sarebbero state rimosse se l’iter seguito dei due Comuni non si fosse impantanato in passato. E se, come aveva auspicato l’Antitrust nell’ultimo parere di dicembre, si fosse dato avvio all’appalto non a ridosso della stagione e per un periodo più lungo dei soli tre-quattro mesi estivi. Il nodo da superare è ancora lì sul tavolo: le distorsioni nella concorrenza nel mercato turistico etneo che l’Autorità garante ha indicato e contrastato a più riprese, specie riguardo alle uniche due vie d’accesso a quota 3000, quella sul versante sud e la pista di Etna nord.
Nel dettaglio, le due offerte pervenute non sembrano cambiare di molto il panorama a Piano Provenzana. Da una parte c’è la Star srl, azienda del gruppo imprenditoriale Russo Morosoli, che è stata concessionaria del percorso fino al 2013 e, solo vincendo appalti limitati alle estati, nei tre anni successivi. L’impresa ha offerto 33mila euro – su una base d’asta di diecimila euro per ciascuno dei nove mezzi che potevano essere autorizzati – e porta così a casa un veicolo che non supererà i 12 posti. L’altra offerta viene dalla società castiglionese Goldservice della famiglia Didio che, per 12mila euro, si è assicurata la licenza per un mezzo da otto posti. Così non saranno più di venti i posti assicurati agli eventuali turisti per ogni viaggio in alta quota che ciascuno di questi mezzi 4×4 potrà compiere. Numeri esigui per un versante già in grave crisi di presenze se confrontato con i dati dal versante sud dell’Etna, dove dal piazzale del Rifugio Sapienza parte la funivia di proprietà dello stesso gruppo Russo Morosoli, e dove le stime che parlano di 300mila presenze annue sembrano a molti più che prudenti. C’è poi, di fatto, un introito di soli 45mila euro che Linguaglossa e Castiglione dovranno spartirsi.
Questo esito della contesa sulla gestione dell’accesso ai crateri arriva mentre il clima si surriscalda. Lo si è tastato nel corso del primo incontro fra il neosindaco di Linguaglossa, Salvatore Puglisi, e gli operatori turistici di Etna nord, stremati da un’incertezza che non fa che allontanare visitatori. Si chiedono soluzioni rapide e soddisfacenti, anche passando oltre i moniti dell’Antitrust e bollando il regime autorizzatorio – che al momento, pur tra tanta confusione, ha per lo meno visto la luce – come un «fallimento annunciato». Puglisi e il neoeletto collega di Castiglione, Antonio Camarda, dovranno fare i conti con tutto questo. «È chiaro che il risultato di questo bando, che ci hanno lasciato le vecchie amministrazioni, non ci soddisfa – commenta il primo cittadino di Linguaglossa – Cercheremo di rimediare, anche pensando che a Etna nord c’è bisogno di servizi e che Piano Provenzana così come non riesce ad avere appeal». A caldo sembrerebbe esclusa la revoca dell’appalto auspicata da alcuni fra i falchi anti-liberalizzazione, mentre i due Comuni potrebbero tentare la via di una nuova messa a bando delle sette autorizzazioni rimaste senza assegnatario.