Dopo oltre un anno si riaccendono i motori delle jeep utilizzate per le escursioni in montagna, una delle attrattive clou di Piano Provenzana. Rimane irrisolto il nodo della gestione pluriennale della strada verso quota 3000. Prorogati al 30 giugno i termini dell'avviso esplorativo emanato da Linguaglossa e Castiglione
Etna nord, gite crateri tornano per il primo maggio Project financing, Comuni ne allungano scadenza
La tabella di marcia verrà rispettata. Il primo maggio etneo di quest’anno sarà speciale perché ritornano le escursioni ai crateri, sul versante nord del vulcano patrimonio Unesco. Lo ha reso noto l’associazione d’imprese Etna mobility, il soggetto che si è aggiudicato la gestione provvisoria della pista che Piano Provenzana conduce a quota 3000, di proprietà dei Comuni di Linguaglossa e Castiglione di Sicilia. Domani le jeep utilizzate per il trasporto dei turisti riaccenderanno i motori dopo più di un anno. Nel 2017 infatti le escursioni erano rimaste bloccate, ultimo triste atto della querelle ancora oggi irrisolta sul futuro della gestione dell’unica via d’accesso, da nord, alla vetta dell’Etna.
A innescare quello che è poi diventato un vero caos, era stata l’Autorità Antitrust con due pareri dedicati agli ostacoli alla libera concorrenza nel mercato turistico etneo connesso agli affidamenti delle due sole strade per quota 3000. Al momento, però, le regole del gioco sono state riscritte dalle amministrazioni comunali interessate. Sono state accantonate le vecchie concessioni della strada di Etna nord – bocciate dal garante – sempre vinte dal gestore storico delle escursioni, la Star srl, società parte del gruppo Russo Morosoli che possiede anche della funivia di Etna sud. Sulla carta è rimasta anche la svolta liberalizzatrice auspicata dall’Antitrust, ovvero il regime autorizzatorio che vedrebbe più operatori in concorrenza fra loro. I sindaci Salvo Puglisi e Antonio Camarda hanno invece tentato la carta del project financing Etna-Alcantara. Un bando la cui scadenza, pochi giorni fa, è stata posticipata al 30 giugno.
Attraverso la finanza di progetto i due Comuni vorrebbero spingere eventuali investitori ad intervenire sui gap infrastrutturali del versante nord dell’Etna, in cambio della gestione pluriennale della pista per i crateri. Di offerte, però, non ne sono arrivate e così le amministrazioni hanno optato per la proroga. Nelle more di tale procedura, che si immagina assai lunga, era stato intanto varato l’appalto limitato all’estate 2018. La speranza nel comprensorio è che, almeno per i mesi alle porte, il riavvio delle escursioni con Etna mobility possa scongiurare il flop di presenze registrato negli anni scorsi a Piano Provenzana. Il prezzo del biglietto resta più o meno quello di sempre, fra i 60 e i 70 euro – a detta dell’Antitrust cifre alte, una delle conseguenze delle distorsioni della concorrenza in quota – ma viene introdotto uno sconto del 30 per cento per i residenti e per i turisti ospiti di strutture a Linguaglossa, Castiglione, Piedimonte, Randazzo, Maletto, Bronte, Fiumefreddo.