Restaurato nel 2012 dal Parco dell'Etna con fondi regionali, il punto base per l'escursionismo sul vulcano da allora ha vissuto periodi di abbandono alternati a gestioni di cui gli stessi protagonisti danno versioni discordanti. Fino all'ultimo atto vandalico della scorsa settimana. Guarda le foto
Etna, la casermetta di Piano dei grilli a Bronte Vandali e gestione comunale improvvisata
Non solo i vandali. Non sembra essere l’inciviltà l’unico problema della cosiddetta casermetta di Piano dei grilli, punto base per l’escursionismo a 1200 metri d’altezza sull’Etna, nel territorio del Comune di Bronte. Tra affidamenti diretti di cui non risultano atti pubblici e lungaggini della pubblica amministrazione, il rifugio è stato di recente immortalato da Giuseppe Riggio, fondatore dell’associazione Etna Viva, imbrattato da scritte sui muri e messo a soqquadro. Un’operazione che arriva dopo mesi di abbandono, favorita anche dalla mancata segnalazione turistica del punto base, preceduto anzi da un cartello a sette chilometri – l’unico – che indica una strada senza sbocco.
Tutto comincia a marzo del 2000 quando il Comune di Bronte firma una convenzione di comodato d’uso gratuito ventennale con il Parco dell’Etna. L’accordo è che in questo periodo di tempo l’ente preposto alla fruizione del vulcano si impegni a trovare i finanziamenti per restaurare il punto base. Grazie a dei fondi regionali, i lavori partono a giugno 2009 e si concludono ad agosto 2010. Il 12 marzo 2012 il Parco riconsegna le chiavi della struttura – «un gioiellino in una posizione turistica strategica», lo definiscono tutti – al Comune di Bronte. A prendere parte alla cerimonia sono, tra gli altri, Ettore Foti, allora commissario dell’ente, e il sindaco – nonché senatore – Pino Firrarello. In quella occasione, con una nuova convenzione, l’amministrazione si impegna a occuparsi della custodia del bene, anche affidandolo a terzi, mentre il Parco mantiene per sé un ruolo di verifica.
Ed è qui che gli atti ufficiali quasi si fermano, lasciando spazio a una gestione improvvisata del punto base. In un momento imprecisato, la casermetta viene affidata direttamente a un gruppo scout di Bronte, di cui fa parte il consigliere comunale – allora nella maggioranza del sindaco Firrarello – Maurizio Fichera. Poi passato al gruppo misto. «L’abbiamo data in gestione a un’associazione legata a una parrocchia. Ma le cose non sono andate come dovevano andare – risponde il primo cittadino – Pensavano che si potesse fare un ristorante, ma il punto base non è nato per questo. L’abbiamo tolto prima dell’estate, forse a maggio, l’hanno gestito per alcuni mesi». «Un paio d’anni», invece, secondo Fichera, che lavora nel settore della gastronomia. «L’abbiamo lasciata perché è impossibile gestire un posto simile senza ricavarne almeno la copertura delle spese. Pensavamo di farci un punto ristoro per dare anche lavoro ai giovani». E in effetti il 18 ottobre 2013 la giunta comunale di Bronte approva una delibera per «dare atto che tra le attività previste per la corretta gestione e l’utilizzo dell’immobile […] rientrano anche le attività di ristorazione».
Ma i tempi dell’affidamento dell’immobile non sono l’unico punto discordante della vicenda. «Dopo l’abbiamo affidata alla forestale in attesa del bando, perché serviva una delibera consiliare – continua Firrarello – Ma nel frattempo hanno scassinato e vandalizzato tutto. Mi ha sorpreso perché pensavo che con la forestale potesse andare meglio e invece è successo di tutto: un mese fa sono andati con un camion e hanno rubato un grosso gruppo elettrogeno». Inutile chiedere al sindaco di specificare a qual forestali si riferisca. «Noi non abbiamo ricevuto alcun affidamento», risponde Ninni Lo Dico, a capo del corpo forestale di Catania. «Mai avuta la casermetta – gli fa eco Ettore Foti, oggi responsabile dellazienda regionale foreste demaniali di Catania – C’era un’ipotesi di affidamento che volevo discutere con il sindaco di Bronte, ma non si è ancora concretizzata».
«Dieci mesi fa ho scritto al sindaco per sapere a che punto fossero le procedure di affidamento della struttura – racconta Marisa Mazzaglia, presidentessa del Parco dell’Etna – E lo scorso venerdì ho inviato un’altra lettera per segnalare l’atto vandalico. Noi siamo pronti a collaborare se dovesse servire un aiuto nelle procedure». Intanto il 3 ottobre il consiglio comunale brontese ha deliberato la possibilità di affidare in comodato d’uso gratuito l’immobile ad associazioni o enti, per sei anni rinnovabili per altri sei. «Pubblicheremo presto il bando e contemporaneamente sistemeremo la casermetta – conclude il sindaco Firrarello – Già oggi sarà sostituita la serratura e sarà ripristinato il più possibile l’ambiente».
[Foto di Giuseppe Riggio]