L'ultima emissione di cenere vulcanica che continua ininterrotta da ieri pomeriggio, ha costretto l'Unità di crisi a chiudere due settori dello spazio aereo su Catania, mentre l'aeroporto rimane aperto. Sopra Fontanarossa l'Enav ha individuato, date le frequenti emissioni di sabbia vulcanica, un'area primaria, più vicina allo scalo, e una secondaria, a sua volta ripartita in quattro settori molto estesi. Alcuni a maggior rischio per la nube, altri molto lontani dall'Etna
Etna, interdetto lo spazio aereo per la cenere Il cielo sopra Catania diviso per settori
E’ rimasto sveglio tutta la notte regalando agli abitanti di Catania e dei paesi della fascia ionica una serie interminabile di boati. L’ultima attività eruttiva dell’Etna è cominciata ieri sera e non si è ancora esaurita: ad un’alta colonna di cenere nera si aggiungono le fontane di lava e attività esplosiva, che in queste ore stanno creando disagi nei paesi della costa ionica con una pioggia di lapilli e pietre. Ad essere interessato è sempre il nuovo cratere di Sud-Est da cui fuoriescono due piccole colate che si riversano nella valle del Bove.
La cenere è caduta in minime quantità sui paesi ionici, mentre ha costretto all’interdizione dello spazio aereo. L’aeroporto Fontanarossa è rimasto chiuso dalle 21 fino all’alba, riaprendo alle 6:30 di stamattina. Stessa procedura eseguita anche nella notte tra mercoledì e giovedì. «Consideriamo la nube di cenere – spiega Alessio Occhinegro, operatore turistico con un passato in Windjet – come un raggio rotante, se non si sovrappone allo spazio aereo dello scalo, questo può rimanere aperto. Ma solo di giorno, perché la striscia di cenere deve essere sempre visibile».
La mappa degli ash cloud sector di Fontanarossa (spazio aerei identificati per l’emergenza cenere lavica) nella Sicilia orientaleTuttavia, nonostante Fontanarossa sia aperto, stamattina sono stati chiusi due settori dello spazio aereo sopra Catania. Precisamente il primo e il secondo. Che significa? Lo spazio sopra l’aeroporto, in previsione delle frequenti emergenze dovute alla sabbia lavica emessa dal vulcano, è stato diviso in due ash cloud sector, ovvero dei settori in cui può trovarsi l’eventuale nuvola di cenere. Una primaria, che include lo scalo stesso e ha un raggio di 10 Nm (miglia nautiche), circa 18 Km, e una più esterna, detta secondaria, che circonda la prima, e che a sua volta è suddivisa in quattro settori. «Se la nube di cenere si trova nell’area primaria – scrive l’Enav – porterà quasi certamente alla chiusura dell’aeroporto e delle operazioni di volo». La situazione cambia se la zona interessata è quella secondaria, in base ai settori colpiti. Il primo, compreso tra 310 e 040 gradi, copre proprio lo spazio del vulcano e la fascia ionica ad est dell’Etna. Il secondo, tra 040 e 140 gradi, si trova a est di Fontanarossa, all’incirca tra Acicastello e Brucoli. Entrambi, in caso di attività dell’Etna sono i primi settori ad essere interessati, insieme al quarto, e infatti sono stati chiusi stamattina.
Il terzo settore, tra 140 e 230 gradi, comprende tutta l’area a sud dell’aeroporto, dal lato opposto rispetto al vulcano, e quindi a maggior distanza e a minor rischio cenere. Infine, il quarto settore, tra 230 e 310 gradi, ad ovest dello scalo, include i cieli della zona di Paternò.
A differenza delle precedenti attività, sta durando a lungo la presenza nell’atmosfera della nube di cenere. Tre aerei dell’Alitalia (due per Roma e uno per Bologna) sono stati cancellati per mancanza di aerei. L’unità di crisi, che si è riunita a mezzogiorno, ha quindi confermato la chiusura dei settori 1 e 2 e tornerà a riunirsi in serata per aggiornare i provvedimenti.