Etna, cenere vulcanica cade su zona ionica A Riposto ordinanza con limitazioni velocità

Uno strato di cenere vulcanica ricopre ormai da diverse ore alcuni Comuni della fascia ionica. Allo spettacolo che offre l’Etna, con l’eruzione dal cratere di nord-est, si contrappongono i possibili disagi per la popolazione, che è tornata a fare i conti con strade e piazze ricoperte da un tappeto di coltre nere. La situazione più complessa sarebbe quella di Giarre, meno problemi nelle zone delle frazioni di San Giovanni Montebello, Carrubba e Riposto. Nel centro marittimo il sindaco Enzo Caragliano ha deciso di emettere un’ordinanza sindacale per ridurre i limiti di velocità

Il tachimetro non potrà superare i 30 chilometri orari per le automobili mentre i mezzi a due o tre ruote dovranno spostarsi addirittura a dieci chilometri orari di velocità. Alla sabbia in queste ore si è aggiunta anche la pioggia, caduta a causa di una perturbazione che interessa la parte orientale dell’Isola dalle prime luci dell’alba. L’ordinanza prevede che in situazioni come quest’ultima moto e scooter restino fermi. L’attività stromboliana dell’Etna, che interessa la Voragine del cratere centrale, è affiancata da boati e bagliori notturni. «In strada si può circolare – racconta a MeridioNews una cittadina di Carrubba – ma sotto la macchina si sentono le ruote che slittano». In queste zone in passato la situazione è stata peggiore, come spiega un abitante di San Giovanni Montebello: «Con il passaggio delle macchine al momento si è depositata tutta di lato. La caduta è stata graduale e quindi non si è riempito tutto come altre volte».

Già in moto la macchina organizzativa per la pulizia delle arterie. Nel centro storico di Riposto a breve verrà disposto un intervento di rimozione con l’utilizzo di mezzi spazzatori. «Siamo ancora in fase di preallerta – spiega in una nota stampa il sindaco Enzo Caragliano – è in atto una costante interlocuzione con la protezione civile. In un secondo momento comunicheremo ai cittadini le modalità per il conferimento della cenere vulcanica nei sacchetti che non devono essere smaltiti mischiandoli con gli altri rifiuti domestici».


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