Estate low cost per i Comuni siciliani senza patrocinio Le vacanze dell’Ars sono costate ai sindaci due milioni

L’Ars è andata in vacanza per 40 giorni e i Comuni sono rimasti a secco per la stagione estiva. Tra i provvedimenti inseriti nel collegato della commissione Cultura su cui l’Aula non ha trovato l’accordo, infatti, c’è anche quello che avrebbe liberato circa due milioni di euro da destinare ai patrocini per le manifestazioni estive dei Comuni dell’Isola

I fondi riguardano progetti già presentati dai sindaci e avrebbero consentito alle piccole comunità di attrarre turisti nelle settimane calde della stagione, facendo girare le piccole economie locali. Sono però rimasti fermi al palo per via dello stop dell’Assemblea regionale siciliana. La formula di norma prevede la possibilità di presentare un evento con compartecipazione regionale fino a un massimo di 10mila euro, di cui 5mila messi a disposizione dai Comuni e la restante somma a carico della Regione. Piccole cifre, insomma, ma che consentono alle asfittiche casse comunali di offrire ai concittadini delle occasioni di svago durante il periodo estivo. Alcuni Comuni sono riusciti comunque a far partire gli eventi, sfrangiando qui e lì il budget. Altri non hanno avuto la possibilità di dare il via agli eventi in programma.

Ma oltre al danno, i sindaci oggi si dicono preoccupati per la minaccia della beffa: ciascun Comune, infatti, può presentare un massimo di due progetti l’anno con richiesta di patrocinio da parte della Regione, a prescindere dall’esito positivo o meno dell’amministrazione regionale. Per cui i primi cittadini si chiedono adesso se le istanze presentate – e non finanziate perché a monte è stata bloccata la norma – possano essere recuperate con nuovi progetti o meno. Per i sindaci non è stato neanche possibile anticipare le somme contando nel fatto che successivamente venissero recuperate, perché naturalmente il decreto di patrocinio da parte dell’assessorato al Turismo deve essere antecedente alla manifestazione stessa.

In questo pasticciaccio è successo così che a Ventimiglia di Sicilia, ad esempio, sia saltata la quarta edizione del Premio Teodoto, un riconoscimento che la cittadina dell’hinterland palermitano ha istituito per valorizzare i cittadini di Ventimiglia e non solo che nell’arco dell’anno si sono distinti nei propri campi. «Il premio quest’anno – dice il sindaco Antonio Rini, vicepresidente dell’Anci Sicilia – sarebbe andato al giornalista Lirio Abbate, al giovane regista Giuseppe Carleo e all’imprenditore Nino Mannina». Ma la manifestazione non ha più visto la luce.

Anche a Lercara Friddi stop all’undicesima edizione del My Way Festival, rassegna jazz di tre giorni dedicata alla memoria di Frank Sinatra, di origini lercaresi. «Siamo riusciti a finanziare con le nostre forze – dice il sindaco Luciano Marino – l’Arte Music Fest, attingendo ai fondi comunali per la democrazia partecipata, ma anche col contributo dei privati, degli sponsor e dei nostri ragazzi che si sono impegnati nella vendita dei gadget per finanziare l’evento».

Disagi anche a Santo Stefano Quisquina, nell’Agrigentino, dove il sindaco Francesco Cacciatore ammette di aver dovuto «fare il pane con la farina che avevamo, nonostante il grande indotto che il teatro Andromeda muove ormai da anni. Avevamo chiesto la compartecipazione su 10mila euro per finanziare gli eventi estivi, ma ci siamo dovuti limitare a quel che siamo riusciti a fare con le nostre risorse, mettendo in campo complessivamente seimila euro, di cui 1.500 spesi per i diritti Siae. Ma nonostante tutto – conclude il primo cittadino – con i restanti 4.500 euro circa, abbiamo messo in piedi il cartellone di eventi estivi, compreso il Quisquina Street Food, la serata di cabaret e la musica dal vivo dei gruppi locali».


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