Esplode la bomba precari: non c’è stabilizzazione e nemmeno soldi per gli arretrati

LA REGIONE POTRA’ GARANTIRE 4 MENSILITA’. PROTESTE IN TUTTA LA SICILIA A PARTIRE DA CAPO D’ORLANDO DOVE HA SEDE IL SINDACATO AUTONOMO ‘MOVIMENTO DEI GIOVANI LAVORATORI’

Se non era un bluff, era una farsa. Parliamo della stabilizzazione dei precari degli enti locali siciliani annunciata sul finire dell’anno scorso e mai concretizzata. E, d’altronde, a credere all’annuncio del Governo regionale, erano stati in pochi. Era palese che le finanze siciliane non consentono un tale percorso, né tantomeno quelle dei Comuni che tra tagli romani e tagli palermitani, sono praticamente allo stremo.

Ormai lo hanno capito gli stessi lavoratori che protestano in tutta la Sicilia. E che da oggi avranno un motivo in più per farlo: i soldi che i Comuni hanno ricevuto dalla Regione non sono stati sufficenti per  pagare tutti gli stpendi. E, anche la prossima tranche, non risolerà il problema. In arrivo dovrebbero esserci una settantina di milioni, pari al 40% di un budget annuale che dovrebbe oscillare intorno ai 180 milioni. Tanto quanto basta per garantire un massimo di 4 mensilità, da Giugno a Ottobre. Niente da fare per gli arretrati.

Il focolaio della protesta, per ora, a Capo d’Orlando, dove ha sede  il sindacato autonomo più rappresentativo: il Movimento Giovani Lavoratori. I leader del sindacato – Massimo Bontempo, Giuseppe Cardenia e Giuseppe Sergio Leggio –  come scrive il Giornale di Sicilia, faranno scattare da oggi uno sciopero a oltranza dei precari. «I 132 lavoratori a tempo determinato del nostro Comune  non ricevono lo stipendio da gennaio. Ora l’amministrazione ci ha comunicato che potrà garantirci solo un anticipo di quattro mensilità, da giugno fino a ottobre, senza recuperare gli arretrati. In questo modo continueremmo ad arrancare fra mutui, affitti, bollette e difficoltà pure nel fare la spesa quotidiana».

Il sindacato chiede anche l’equiparazione dei precari con i dipendenti a tempo determinato, più garantiti da un punto di vista finanziario. «Sono state cancellate – spiegano i leader del Mgl – le norme che in precedenza garantivano la nostra sopravvivenza. Ma noi siamo lavoratori uguali a quelli a tempo indeterminato, lo sostiene anche una recente sentenza del Tribunale di Patti, quindi dovremmo beneficiare degli stessi trattamenti economici».

Il problema, come spiega al GDS, il  vicepresidente dell’Anci, Paolo Amenta, primo cittadino di Canicattini Bagni, è che per fare ciò, per equiparare le due categorie nelle voci di spesa, “è necessario anticipare le somme che poi la Regione versa per i precari. E non tutti i Comuni sono in grado di farlo. Il problema vero resta il fatto che fondi destinati al funzionamento degli enti locali e quelli per i precari sono stati entrambi quasi dimezzati. E dunque, in generale, ormai i soldi non sono più sufficienti a garantire tutti”.

Sulla emergenza interviene anche la Uil: “Nella manovra economica devono essere previsti i fondi per gli stipendi degli oltre ventimila lavoratori di ruolo e dei precari degli Enti locali siciliani. Ma soprattutto chiediamo un incontro fra Governo regionale e Anci per verificare le condizioni, non piu’ rinviali, della loro stabilizzazione”. Lo dicono il segretario generale della Uil Sicilia, Claudio Barone, e Gianni Borrelli della Uil che aggiungono: “Bisogna concordare delle linee di indirizzo affinche’ i Comuni avviino le stabilizzazioni. L’anno, infatti, sara’ ancora piu’ complicato puntare ad ulteriori proroghe. Comprendiamo l’esasperazione di chi aspetta lo stipendio da mesi e supportiamo qualsiasi lotta sindacale per risolvere il problema”.


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