Esperto del sindaco, la truppa dei 61 che ci hanno provato L’ex sindaco, la pasionaria Pd e la dirigente Legambiente

Non c’è colore politico che tenga. Nessun imbarazzo quando sul tavolo finisce la possibilità di potere diventare esperto del sindaco del Comune di Catania con un compenso di 25mila euro per 12 mesi di lavoro. Così al vaglio del primo cittadino e coordinatore regionale in Sicilia di Fratelli d’Italia è finito davvero di tutto. In 61 hanno presentato domanda di partecipazione ma alla fine il 10 gennaio scorso la scelta è ricaduta su Tuccio Tringale. Ex vicepresidente del Consiglio comunale di Catania e un passato da battagliero consigliere al senato cittadino, con il Movimento per le autonome di Raffaele Lombardo prima e poi con posizioni che lo hanno portato vicino ad Area Popolare di Angelino Alfano e poi al deputato regionale Luca Sammartino. Quest’ultimo oggi faro di Italia Viva nell’Isola.

L’incarico era a titolo fiduciario e per partecipare bastava avere raggiunto i 18 anni, essere cittadini dell’Unione Europea e possedere un diploma. Scorrendo l’elenco dei pretendenti non mancano i curricula importanti. Ci sono avvocati, giornalisti ma anche commessi e pure una modella. I titoli di studio però non fornivano nessun punteggio. A Tringale è bastato il diploma di geometra, conseguito a 21 anni con il voto di 69 all’istituto paritario Michelangelo di Scordia. 

Tra i nomi provenienti dal cosmo della politica il più noto è quello di Daniele Capuana. Ex assessore alla provincia di Catania e candidato alle regionali 2012 con il Partito democratico. Roba da archivio. Lo stesso non può dirsi nel caso di Giovanna Iacono che del Pd è attualmente riferimento provinciale nel territorio di Agrigento. L’architetta è anche vicesindaca del Comune di Santa Elisabetta, dove ha svolto pure il ruolo di assessora e consigliera comunale. Più datata, invece, l’esperienza da sindaco del partito socialista italiano di Antonio Ingrao. Dirigente Urega, un master in diritto amministrativo e la fascia tricolore indossata dal 1994 al 1998 nel Comune di Milena (Caltanissetta). Niente da fare nemmeno per Dario Bussolari, ex consigliere di municipalità nel 2018 candidato al Consiglio comunale con Forza Italia a sostegno del sindaco Pogliese.

Nel malloppo di documenti e curricula, visionati dal movimento politico Catania bene Comune dopo richiesta di accesso agli atti, pure l’ex assessore di Palagonia Massimo Liborio Calcagno. In giunta dal 2013 al 2015 durante l’amministrazione di sinistra del sindaco Valerio Marletta. Dalla politica al mondo dell’associazionismo. Come nel caso di Annamaria Pace, laureata in Architettura e da aprile 2017 vicepresidente di Legambiente Catania oltre al ruolo di presidente dell’associazione Mobilità sostenibile Catania.

Da un nome all’altro tanti sono quelli di giornalisti e avvocati. Nel primo insieme i cronisti Fabio Giuffrida, Luigi D’Angelo, Gaetano Cafici – dieci anni da addetto stampa al Comune di Palermo – Alessandro Coco, Mariangela Scandurra e Rosalba Mazza, addetta stampa al Comune di Santa Venerina. Corposa pure la truppa dei legali. I nomi più noti: Francesco Specchiale (ex consulente dei sindaci di Ramacca e Scordia e candidato sindaco a Grammichele nel 2013 e nel 2016) e Alessia Dell’Ombra, legale nello studio dell’avvocato Carmelo Peluso e adesso in quello di Dario Riccioli. 

«A Catania non ci sono i soldi per le manutenzioni e per l’emergenza abitativa, siamo strangolati dal dissesto ma il sindaco decide di nominare consulenti a duemila euro al mese – commenta Matteo Iannitti di Catania bene Comune – Abbiamo chiesto le carte per capire se almeno fosse stata scelta la persona con maggiori capacità, con maggiore esperienza. E abbiamo deciso di rendere pubblici questi documenti in modo che i cittadini possano farsi un’idea. Fino a qualche mese fa sarebbe stato impensabile un avviso pubblico per l’incarico di consulente. Noi continueremo a esercitare il nostro ruolo di cittadini».


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