Esclusiva: in un video l’accoltellamento di Ylenia Fendente alla spalla da una donna dopo un litigio

Due macchine ferme all’angolo tra via delle Salette e via della Concordia. È la notte tra il 9 e il 10 dicembre quando un gruppo di persone sta litigando in strada. Tra di loro, con un giubbino giallo e un paio di pantaloni neri, c’è la 26enne Ylenia Grazia Bonavera. Si sentono urla e c’è qualche spintone. Un gruppo di persone – sembrano tutte donne, in mezzo forse c’è anche una transessuale – si muove tra una Smart, di proprietà della vittima, e una Mini Cooper bianca. La lite sembra volgere al termine quando all’improvviso quella che sembra una donna scaglia una coltellata alla spalla destra della 26enne. Ylenia Bonavera si ferma, guarda il punto in cui ha ricevuto il fendente che si riempie di sangue e si accascia all’interno della sua macchina. Sono le scene, immortalate in un video girato da un cittadino che potrebbero aiutare la polizia a ricostruire il giallo. Mentre avviene la scena nessuno interviene. 

Poco dopo la lite, la ragazza è morta al Pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi centro. Ad accompagnarla in fin di vita sarebbe stata un’amica. A distanza di 12 ore dal fatto alla polizia si è presentata una transessuale di 34 anni accompagnata da un legale. A questo si aggiungono due indizi: il ritrovamento del manico di un coltello di colore nero e una ciocca di capelli. L’autopsia, disposta dalla procura che indaga sul caso, chiarirà l’esatto motivo del decesso. Da un esame tossicologico è emerso che la ragazza, originaria di Messina ma residente in una casa in affitto a Catania, aveva assunto cocaina e, a quanto pare, alcool. 


Dalla stessa categoria

I più letti

Giustizia per Emanuele Scieri

«Ricordate che in tutti i tempi ci sono stati tiranni e assassini e che, per un certo periodo, sono sembrati invincibili, ma alla fine, cadono sempre, sempre». È da un aforisma del mahatma Gandhi che ha preso spunto l’avvocata Alessandra Furnari nella sua discussione durante il processo per l’omicidio volontario aggravato di Emanuele Scieri, il parà siracusano 26enne in servizio militare trovato cadavere nell’agosto del 1999 […]

«Una macchina di imbrogli e di sotterfugi manzoniana che si è sviluppata sull’esigenza di un costrutto che doveva raccontare un’altra versione dei fatti». Così il procuratore di Pisa Alessandro Crini ha definito la ricostruzione da parte dell’esercito di quanto accaduto all’interno della caserma Gamerra nell’agosto del 1999 nel corso della sua requisitoria a cui è […]

Catania archeologica, l`occasione mancata

In una nota protocollata al Comune etneo a metà gennaio l'associazione di piazza Federico di Svevia chiede di gestire il bene del XII secolo, abbandonato, per garantirne «a titolo gratuito e senza scopo di lucro, la fruibilità». Adesso interrotta dal cambio del lucchetto del cancello da cui vi si accede e dalle divergenze con uno degli abitanti, che risponde: «C'era il rischio per la pubblica incolumità»

I processi a Raffaele Lombardo