Non è stato semplice recuperare i resti di Giancarlo, ucciso dai droni statunitensi il 28 gennaio scorso in Pakistan, nello Shawal. Pare che sia stata necessaria la collaborazione degli 007 di altri paesi, ed è per queste difficoltà questo che fino ad ora non è stato effettuato l'esame del Dna
Esame Dna su salma Lo Porto Poi rientrerà a Palermo
Si attendono gli esiti dell’esame del Dna e poi il corpo di Giancarlo – è così lo chiamavano gli amici e i familiari – potrà tornare a casa sua, Palermo. E i funerali, laici, saranno celebrati alla Fonderia.
Lo scorso 20 agosto, uno dei fratelli del cooperante si è recato a Roma con la madre, non appena saputo del rientro in patria della salma, per sottoporsi alle analisi comparative. Una comunicazione, quella del rientro, avvenuta nel silenzio più assoluto, ancora una volta. La storia del rapimento di Giancarlo ha lasciato sgomenti per la totale assenza di notizie sulle sue sorti, dal momento del rapimento avvenuto il 19 gennaio del 2012 in Pakistan, l’unica risposta che si otteneva dalla Farnesina era: «Come in altri casi, ci atterremo a una linea dimassimo riserbo. L’unità di crisi del ministero degli Esteri ha attivato tutti i canali utili per seguire da vicino la vicenda e promuoverne la positiva soluzione». Poi lo scorso 22 aprile, la tragica comunicazione della sua morte, da parte della Casa Bianca. Morte avvenuta mesi prima, nel mese di gennaio dai droni statunitensi in Pakistan, nello Shawal
Non è stato semplice recuperare i resti del cooperante . Pare che sia stata necessaria la collaborazione degli 007 di altri paesi ed è per queste difficoltà che fino ad ora non è stato effettuato l’esame del Dna.