I paesi che non hanno ancora aderito al progetto Sprar si sono visti imposti dall'ufficio del governo una quota di stranieri da accogliere, secondo quanto prevede il piano concordato con l'Anci. Tra questi c'è Troina, il cui sindaco spiega: «Gestiremo l'accoglienza insieme ad una cooperativa privata con possibilità di controllo»
Enna, duecento migranti divisi in nove Comuni Prefettura: «Necessario per equa ripartizione»
È stato pubblicato lo scorso 26 aprile, il bando della Prefettura di Enna, che prevede la ripartizione di 200 migranti in quei Comuni della provincia che non hanno aderito al progetto nazionale Sprar. Si tratta dei centri di Agira, Assoro, Cerami, Gagliano Castelferrato, Leonforte, Nissoria, Sperlinga, Troina e Valguarnera Caropepe, che saranno dunque costretti all’accoglienza già dal prossimo mese di giugno.
«Tenuto conto delle continue richieste di disponibilità che pervengono dal ministero dell’Interno, e in considerazione della quota complessiva assegnata dal ministero alla provincia di Enna in ossequio al predetto piano – si legge nel bando – le ripartizioni avverranno come segue: Agira 35, Assoro 23, Cerami 8, Gagliano Castelferrato 15, Leonforte 50, Nissoria 12, Sperlinga 6, Troina 16, Valguarnera 35». La divisione, a livello nazionale, prevede la presenza massima di 2,5 migranti ogni mille abitanti.
Questi Comuni non hanno aderito al progetto Sprar e non beneficiano quindi della clausola di salvaguardia che esime i paesi che appartengono alla rete dall’attivazione di ulteriori forme di accoglienza, qualora il numero di posti soddisfi la quota assegnata. I paesi citati non avranno possibilità di replica alla decisione della Prefettura, che stabilisce oltre al numero dei migranti da accogliere, anche le caratteristiche del servizio e delle strutture.
Posizione che viene giustificata dalle «impellenti esigenze di questa Prefettura di reperire nuove strutture», dalla necessità di «assicurare un’equa ripartizione delle presenze di cittadini stranieri tra i Comuni della provincia, nel rispetto delle previsioni del predetto Piano Anci (l’associazione nazionale dei comuni italiani)» e ovviamente «dall’urgenza di far fronte alle continue richieste di accoglienza in seguito agli ulteriori e sistematici sbarchi sulle coste italiane».
«C’è stato un ritardo da parte dei nostri uffici di competenza – commenta il sindaco di Troina, Fabio Venezia – ma stiamo aderendo alla rete Sprar, cosa che ci consentirà di poter gestire direttamente questa problematica sul territorio. Noi non abbiamo mai avuto problemi nell’accogliere i migranti. Abbiamo un centro di prima accoglienza con il quale puntualmente svolgiamo attività finalizzate all’integrazione».
Al momento il Comune di Troina ospita 23 immigrati, ai quali andranno ad aggiungersi i 16 previsti dal bando della Prefettura «con l’adesione al progetto Sprar, sarà il Comune a gestire l’accoglienza insieme ad una cooperativa privata con possibilità di controllo sul benessere degli accolti e coinvolgimento attivo del comune, diversamente da quanto avviene al momento con la gestione privata».
Troina, infatti, nel marzo del 2016, era stata oggetto di una decisione della Prefettura che vedeva il dislocamento di 15 immigrati provenienti dall’Africa centrale, tramite una cooperativa del catanese che nel Comune dell’Ennese aveva affittato un immobile. In quell’occasione il sindaco aveva dovuto accettare la decisione imposta dall’alto e rassicurare quella parte di popolazione «un po’ preoccupata, come spesso si avverte nei piccoli centri». «Dopo un paio di settimane però – sottolinea Venezia – ha reagito molto bene, a cominciare dalla gara di solidarietà che ha consentito la raccolta di vestiti, giocattoli etc. passando alla partecipazione attiva degli immigrati a molte attività delle associazioni di volontariato presenti sul territorio e ovviamente a quelle organizzate dal Comune».