L’enfant prodige del neomelodico. Così era stato definito Matteo Milazzo: partito all’età di otto anni dalle sagre di paese a Catania e provincia, adesso che di anni ne ha 18 è arrivato in tv sul palco del talent show X Factor e ha cantato il suo brano Bambola davanti ai quattro giudici. Passando anche alla fase successiva delle selezioni. «Il primo messaggio di apprezzamento e di complimenti che ha ricevuto ieri sera – dice a MeridioNews il suo manager Franco Nobile – è stato quello di Tony Colombo». Il noto cantante neomelodico palermitano di cui tanto si è discusso per qualche problema nelle autorizzazioni dei suoi concerti, ma soprattutto per il matrimonio con Tina Rispoli, la vedova del boss della camorra Gaetano Marino. Una cerimonia su cui è stata anche aperta un’inchiesta dalla procura antimafia.
La mafia, la vita in carcere da presunti innocenti, la criminalità come stile di vita, la malavita: temi che troppo spesso finiscono anche al centro dei brani neomelodici. «Matteo però – ci tiene a sottolineare Nobile – non ha mai trattato questi temi e si è dedicato solo all’amore». Anche quando ha duettato nel brano Mi piace tua sorella con Niko Pandetta. Prima cantante neomelodico e ora trapper, nipote del capomafia ergastolano Turi Cappello e condannato in Appello per spaccio. Vicende in qualche caso finite anche sui media nazionali, ma lontane dal palco di Roma. Dove a stupire è piuttosto un altro aspetto.
«Per me un catanese che canta napoletano è pazzesco. A Catania come la prendono?», è la prima domanda della cantante e giudice Emma Marrone all’ex piccolo Matteo. Che risponde senza pensarci: «Sono amanti della musica neomelodica». Prima di intonare il ritornello di Bambola, la giudice aggiunge: «Vedi, la gente intelligente?». Ignorando probabilmente la lunga cultura del genere che, da anni, ha ormai contagiato il capoluogo etneo, uscendo dai quartieri per conquistare anche la cosiddetta Catania bene. Nonostante le polemiche e le indagini, che hanno coinvolto diversi volti noti etnei: da un altro neomelodico romantico, Andrea Zeta, all’anagrafe Filippo Zuccaro, figlio del boss ergastolano Maurizio e a sua volta coinvolto in un’inchiesta antimafia, fino ad Agata Arena, nipote del superlatitante Giovanni Arena catturato nel 2011 a Librino. Nel 2019 l’artista, dopo essere stata denunciata per un concerto abusivo, è finita sotto la lente degli investigatori: a lei è stato tolto il reddito di cittadinanza con cui avrebbe dovuto finanziare un album.
«Con tutto questo mondo – ribadisce Nobile – Matteo non ha nulla a che vedere». Con il supporto della sua famiglia, che gestisce una panineria nel quartiere San Cristoforo, a otto anni comincia a cantare tra feste private (battesimi, cresime, comunioni, compleanni) e concerti nelle piazze. Il suo tredicesimo compleanno diventa un evento con 250 invitati e con tanto di locandine e milioni di visualizzazioni su Facebook. Dopo una parte nel film Malarazza, è stato anche ospite al programma Rai I soliti ignoti. Ieri sera, sul palco del teatro 5 di Cinecittà a Roma, l’aspirante concorrente di X Factor si è presentato con i capelli pettinati con il gel, un jeans bianco strappato e una maglietta rosa. «Hai avuto veramente le palle a venire a cantare da Catania a X Factor con la maglia del Palermo – lo saluta Manuel Agnelli – Adesso che torni a casa, ti faranno un mazzo tanto». Con un gesto della mani e un’apertura delle braccia che non lascia molto spazio alle interpretazioni.
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