«È il primo passo di una maratona che si concluderà in una vittoria nel momento in cui sarà approvato il disegno di legge». La metafora è di Ismaele La Vardera, primo firmatario del disegno presentato dall’intergruppo parlamentare dell’Assemblea regionale siciliana costituito su sua proposta per cercare di fronteggiare il problema delle droghe e delle dipendenze. Nella Finanziaria appena approvata dal parlamento siciliano c’è infatti uno stanziamento di un milione di euro per la lotta al crack. Soldi che come spiega lo stesso deputato di Sud chiama Nord, «sono un espediente per aprire un capitolo di bilancio per il nostro disegno di legge che ridimensionerà il sistema dei Ser.D (gli ex Sert ndr) e delle dipendenze sociali e patologiche».
Un disegno che non dovrebbe trovare particolari ostacoli verso l’approvazione, visto che è stato apprezzato anche dalla maggioranza e dallo stesso presidente della Regione Renato Schifani. «Il governo ha accolto la nostra richiesta – continua La Vardera – Il disegno è stato scritto dai ragazzi dell’università di Palermo, coordinati dalla professoressa Clelia Bartoli (docente nella facoltà di Giurisprudenza ndr) e coinvolge non solo le Asp come è stato erroneamente detto, ma tutti gli attori coinvolti nel contrasto alle dipendenze, anche le associazioni attive sul territorio come Sos Ballarò e La casa di Giulio».
«Mettendo a confronto la Sicilia con altre regioni italiane – si legge tra le righe del disegno di legge – emerge una condizione di grave insufficienza dei servizi connessi alle dipendenze, che mantengono spesso un approccio vetusto e inadeguato». E a dimostrazione di ciò ci sono i numeri: «Il personale per i Ser.D della città di Palermo è attualmente composto da 25 unità a fronte di un’utenza costituita da circa 3000 persone, quando – in accordo al DM 444/1990 concernente la determinazione dell’organico e delle caratteristiche organizzative e funzionali dei servizi per le tossicodipendenze – dovrebbero esserci almeno 110 operatori, più altri 10 per le carceri, tra medici, infermieri, psicologi, assistenti sociali, educatori e amministrativi». La futura legge a questo punto guarda anche al fare rete con le associazioni presenti sul territorio.
E qualcosa si muove anche al di là del Ddl, con la realizzazione del centro d’accoglienza per dipendenti da crack da 700 metri quadri realizzato nel padiglione 13 del complesso dell’ex ospedale psichiatrico di via Gaetano La Loggia, di proprietà dell’Asp di Palermo, finanziato interamente con soldi pubblici per quella che lo stesso Schifani ha definito «un’iniziativa pionieristica».
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