Gli incontri in via Tenente Giovanni Ingrao si svolgeranno il giovedì, a settimane alterne, dalle 17.30 alle 19. Zaher Darwish, del sindacato degli inquilini: «Vogliamo conoscere come i candidati alla carica di sindaco intendono affrontare la questione del diritto alla casa»
Emergenza abitativa, il Sunia apre uno sportello «Problema dilagante, il Comune fa troppo poco»
«A Palermo il problema dell’emergenza abitativa è dilagante e gli interventi dell’amministrazione comunale sono carenti». Non ha mezze misure Zaher Darwish, rappresentante del Sunia di Palermo, il sindacato degli inquilini. Proprio il Sunia ha aperto la settimana scorsa uno spazio di confronto sulla questione abitativa in via Tenente Giovanni Ingrao. Gli incontri si svolgeranno il giovedì, a settimane alterne, dalle 17.30 alle 19: «Abbiamo trattato diverse questioni già durante il primo appuntamento – dice Darwish – come sgomberi annunciati, degrado degli immobili di residenza pubblica». Presenti i rappresentanti di alcuni nuclei familiari coinvolti in alcune vicende che hanno segnato la lotta per il diritto alla casa: le famiglie di via Attinelli, Via Giulio Verne e dell’ex campo container. C’era anche un nucleo di assegnatari di case popolari.
Oltre alle iniziative di ascolto e consulenza, allo sportello si preparano incontri di carattere politico: «Siamo in campagna elettorale, le elezioni amministrative sono alle porte, e noi vogliamo conoscere come i candidati alla carica di sindaco intendono affrontare l’emergenza abitativa. Per questo organizzeremo degli incontri, ai quali li inviteremo». Più in generale, «vorremmo raccogliere idee e prospettare alla città, all’amministrazione comunale e regionale, e alle forze politiche, le condizioni per un intervento costruttivo che prende coscienza dal basso delle condizioni di disagio economico, sociale e ambientale – dice Darwish – Il gruppo intende avviare dei confronti in città con la giunta comunale, con il governo regionale e con le forze politiche per valutare le misure di tutela e protezione da adottare in difesa degli assegnatari di alloggi popolari e confiscati alla mafia e contro il pericolo di sgombero degli immobili che mette a rischio la vita di numerose famiglie, con minori e portatori di handicap».