Emergenza abitativa a Palermo: le proposte di Rifondazione comunista

SULLA VICENDA INTERVIENE IL SEGRETARIO PROVINCIALE DI QUESTO PARTITO, FRANCO INGRILLI’. CHE DENUNCIA UN PROVVEDIMENTO “INFAME” DEL GOVERNO RENZI PROPRIO SU TALE ARGOMENTO. LA ‘LATITANZA’ DI QUASI TUTTI I DIRIGENTI DEL PD DEL CAPOLUOGO DELL’ISOLA

Sull’emergenza abitativa a Palermo scende in campo Rifondazione comunista con il segretario provinciale, Franco Ingrillì. Un intervento importante, visto che l’assessore comunale che fa capo a questo Partito, Giusto Catania, non è sembrato, almeno fino ad ora, particolarmente impegnato su questo versante.

Così interviene Ingrillì con un comunicato articolato e una serie di proposte operative.

“Confidiamo – dice Ingrillì – che la prossima riunione dell’Ugea (Unità gestione emergenza abitativa), convocata presso l’assessorato alla Cittadinanza Sociale il prossimo 25 luglio, possa dare una prima risposta concreta al problema dell’emergenza abitativa in città che ormai affligge sempre un numero crescente di nuclei familiari. Rifondazione Comunista Palermo porterà in quel tavolo, tramite l’avvocato Sonia Spallitta (a sinistra) consulente del Sindaco per l’emergenza abitativa, le proprie proposte”.

“In primo luogo – continua Ingrillì – riteniamo prioritario l’attivazione immediata di varie forme di auto recupero, che permetterebbero l’assegnazione di immobili del patrimonio comunale a nuclei familiari con l’impegno di ripristinarne l’uso abitativo. Questa esperienza è stata fatta già in altre città, anche grandi e può essere adattata anche alla realtà palermitana”.

“Contemporaneamente è indispensabile – prosegue l’esponente politico – utilizzare a fini sociali i beni confiscati alla mafia, sia quelli liberi, sia quelli precedentemente assegnati, la cui attuale destinazione risultasse, da un controllo, non consona alla destinazione d’uso”.

Inglillì sollecita “un esatto censimento del reale patrimonio immobiliare comunale”, valutando anche “la possibilità di cambiare le destinazioni d’uso delle strutture inutilizzate come scuole, ex uffici ed Opere pie”.

“Di non secondaria importanza – continua Ingrillì – risulta poi la possibilità di utilizzare, anche per brevi periodi, immobili facenti parte di patrimoni oggetto di fallimento, previo accordo con l’autorità giudiziaria competente e i cui oneri eventuali potrebbero essere a carico del Comune. Quinta proposta che facciamo è quella di creare delle ‘locande’, ovvero strutture alberghiere comunali che raccolgano i nuclei familiari più urgentemente bisognosi, dove questi possano essere assistiti nella fase transitoria fino ad una soluzione definitiva”.

Per Rifondazione comunista l’Ugea si dovrebbe occupare delle famiglie che hanno un appartamento in affitto, ma che vivono situazioni gravi di disagio economico o che sono sottoposte alla procedura di sfratto incolpevole. “Per costoro – sottolinea Ingrillì – l’idea di un contributo economico pubblico potrebbe essere una situazione che eviti di creare in futuro altra ‘precarietà’ abitativa”.

“Rifondazione comunista – dice ancora Ingrillì – è certa che l’Amministrazione comunale saprà affrontare il problema dell’emergenza abitativa nel giusto modo, ma chiede con forza che anche la Regione siciliana, alla quale appartengono molte Opere pie, faccia la sua parte così come chiediamo che anche il Governo nazionale non lasci sole le Amministrazione comunali in questa difficile lotta, facendo intervenire la Prefettura attraverso la requisizione degli appartamenti sfitti da tempo e abolendo l’articolo 5 del ‘Piano casa’ recentemente voluto dal Governo Renzi, un articolo di legge infame che prevede che chiunque occupa abusivamente un immobile non può chiedere la residenza, né l’allacciamento a pubblici servizi”.

Nota a margine

Va apprezzato l’intervento di Ingrillì, che prende di petto una questione sociale che il Comune e la Regione siciliana, fino ad oggi, hanno sottovalutato. Ci piacerebbe capire quale sia la posizione del PD sui senza casa di Palermo. Forse ci siamo persi qualcosa, ma abbiamo l’impressione che sulle cose serie questo Partito – soprattutto da quando governa il ‘manovratore Renzi’ – sia latitante.

Davide Faraone ormai si occupa solo dei bambini disabili; il segretario provinciale del PD, Miceli, pare sia in vacanza alle Maldive; la vicesegretaria regionale, Mila Spicola, quando non va dietro al malgoverno di Rosario Crocetta per cercare di redimerlo si occupa di scuola; Antonello Cracolici sembra sia stato eletto nel Centro Italia e non a Palermo e dintorni; Pino Apprendi, da quando non è più deputato, non parla più; il nostro amico Rosario Filoramo si prende il sole estivo dopo le giuste battaglie per le spiagge, eccetera eccetera eccetara.

Poi succede che il Governo Renzi – come giustamente dice Ingrillì – adotta qualche provvedimento “infame” contro la povera gente e tutti questi dirigenti del PD di Palermo mettono la testa sotto la sabbia come gli struzzi. E tacciono, tacciono, tacciono…

 


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