Il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza per tutti i territori colpiti da ottobre in poi, stanziando però una cifra inferiore rispetto alle aspettative. Il governatore: «Basteranno per due, tre regioni»
Emergenza, 250 milioni per la Sicilia e altre 9 regioni Musumeci: «Solo a noi ne servirebbero quattrocento»
«I 250 milioni stanziati per lo stato di emergenza in dieci Regioni? Solo la Sicilia in questo momento avrebbe bisogno di almeno 400 milioni». Il presidente della Regione siciliana Nello Musumeci è deluso dalla decisione di ieri sera del Consiglio dei ministri che ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza in dieci regioni, quelle colpiti da eccezionali eventi meteorologici verificati a partire dal 2 ottobre 2018. E cioè Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Veneto e delle Province autonome di Trento e Bolzano.
«Sulla base di una prima quantificazione dei fabbisogni relativi esclusivamente alla più stretta emergenza – comunica il Consiglio dei ministri – è stata stanziata la somma di 53,5 milioni di euro, a valere sul Fondo per le emergenze nazionali, per consentire gli immediati interventi di ripristino della viabilità e il completamento delle operazioni di soccorso e pronto intervento. Nei prossimi giorni, a tali risorse, si aggiungeranno altri 200 milioni di euro, che saranno stanziati in via amministrativa per un ulteriore primo intervento di emergenza, in attesa della definitiva quantificazione dei danni».
In totale quindi 250 milioni di euro da spartire tra dieci Regioni. «Credo che non sia sufficiente per affrontare i problemi legati alla Sicilia – ha commentato Musumeci a Sky Tg24 – È un primo stanziamento, quindi è difficile poter esprimere delle valutazioni. Aspettiamo che si completi, ma i 250 milioni non basteranno per due o tre regioni. Faccio appello al Governo centrale – ha aggiunto – affinché possa tenere conto delle diversità delle singole regioni. Gli effetti dei danni non sono omogenei in tutti i territori del Paese».