Nella missiva il candidato a rettore spiega i motivi della candidatura. Senza disdegnare critiche a chi ha ricoperto il ruolo di guida dell'ateneo etneo negli ultimi anni. «Ho scelto di presentarmi perché chi lavora all'università ha bisogno di sentirsi parte di un rinnovato assetto», spiega
Elezioni Unict, Foti scrive lettera a docenti e studenti «Utilizzato da Recca come strumento anti-Pignataro»
Una lunga lettera indirizzata a studenti, docenti e personale amministrativo dell’università di Catania. È quella che ha deciso di scrivere il professore Enrico Foti, direttore del dipartimento di Ingegneria e candidato, insieme a Filippo Drago e Francesco Basile, alla successione di Giacomo Pignataro come rettore dell’ateneo etneo. Dopo l’ufficializzazione delle candidature, con i termini scaduti negli scorsi giorni, la competizione elettorale è entrata nel vivo e si gioca con uno sguardo al passato, che fa rima con il nome di Tony Recca. Predecessore di Pignataro e suo acerrimo rivale durante i tre anni di mandato del professore di Caltagirone, poi decaduto su ordine del consiglio di giustizia amministrativa per le vicende che riguardano lo statuto. La candidatura di Foti, sponsorizzata inizialmente da Recca, è stata messa da parte da quest’ultimo dopo la scelta di Pignataro di non ricandidarsi. Recca ha quindi indicato tutti i candidati come meritevoli, spendendo però il suo endorsement per Basile «come candidato di punta dell’Ateneo». Quest’ultimo però ha scelto di firmare una lettera appello, pubblicata su change.org, che evidenzia l’operato del rettore uscente, sganciandosi così dall’abbraccio avvolgente di Recca.
«Recca sostiene Basile? Ne prendo atto, è libero di cambiare idea ma questo è un problema solo suo – scrive Foti nella sua missivia -. Una cosa che può dispiacermi è che Recca abbia pensato a me quale strumento anti-Pignataro. La loro querelle non mi appassiona più da tempo e non ho esitato a definirla stucchevole invitando entrambi a trovare il modo di chiarirsi nelle sedi opportune». Il candidato spiega le ragioni della sua discesa in campo evidenziando di porsi «in netta discontinuità con la recente gestione, caratterizzata da comportamenti divisivi. Ho scelto di presentarmi perché chi lavora all’università ha bisogno di sentirsi parte di un rinnovato assetto in discontinuità dalla gestione Recca e Pignataro». Su quest’ultimo non ci sono giri di parole da parte di Foti, che spiega: «I risultati negativi sono sotto gli occhi di tutti».
Il direttore di Ingegneria spende poi alcune parole sui suoi avversari in corsa per la carica di rettore. Anche in riferimento – pur non citandola direttamente – alla lettera appello pubblicata su change.org e firmata da Basile dopo l’ufficializzazione della sua candidatura. «Non posso non restare sorpreso di fronte alle dichiarazioni con cui hanno esordito i miei competitors, di aperta e acritica continuità con il passato, di cui intendono raccogliere, pertanto, la pesantissima eredità, che essi stessi hanno contribuito a formare per essere stati, in momenti diversi, collaboratori fiduciari dei due ultimi past-rettori, o per avere addirittura condiviso e dichiarato di volere continuare l’opera di Pignataro».
Prima degli auguri di fine anno Foti conclude la sua lettera spiegando che «ripercorrere le strade segnate non ci possa che portare a rivedere luoghi già visti e scene già vissute che, a mio avviso, è meglio che restino collocate per l’appunto nel passato. Ancora una volta vi esorto, perciò, a guardare al futuro e non al passato, per cercare di affrontare tutti insieme i tanti e seri problemi che gravano oggi sul nostro ateneo, fiduciosi di riuscire a risolverli grazie alle notevoli energie positive che questo stesso ateneo è capace di esprimere».