Prima erano stati invitati a non partecipare, poi - grazie alla mediazione degli altri candidati - i rappresentanti di Forconi e MoVimento 5 stelle sono riusciti a essere ammessi al primo dibattito televisivo registrato in queste ore da Antenna Sicilia. Non sono mancati momenti di tensione tra le forze dell'ordine e i sostenitori dei due partiti oggi pomeriggio davanti al cinema ABC di Catania
Elezioni, tafferugli prima del dibattito in tv Forconi e grillini esclusi, scontri e polemiche
Tafferugli e polemiche già ancora prima di iniziare il dibattito. Protagonisti, i sostenitori del partito dei Forconi e quelli del MoVimento 5 stelle. I loro rappresentanti – Mariano Ferro, Franco Crupi e Giuseppe Scarlata per i Forconi e Giancarlo Cancelleri del MoVimento – non sono stati formalmente invitati al primo dibattito televisivo che verrà trasmesso da Antenna Sicilia questa sera in uno speciale dedicato alle elezioni regionali e registrato nel pomeriggio di oggi. Spazio solo per i candidati maggiori, Claudio Fava, Rosario Crocetta, Gianfranco Miccichè e Nello Musumeci. Gli attivisti dei due partiti esclusi, dunque, si sono incontrati in strada davanti al teatro ABC in una manifestazione di protesta.
I tafferugli con le forze dell’ordine schierate davanti all’ingresso del teatro sono iniziati quando Mariano Ferro e i suoi sostenitori hanno cercato di entrare nonostante non fossero stati invitati. «Anzi – precisa Lucia Rapisarda, rappresentante del partito siciliano – Sono stati invitati a non partecipare». Al centro delle polemiche, il regolamento dell’Agcom – l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni – che non permette ai movimenti non rappresentati in Parlamento di partecipare ai dibattiti televisivi.
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Le tensioni si sono allentate solo dopo l’intervento di Musumeci e Miccichè. «Hanno calmato gli animi e hanno invitato a entrare Crupi, Ferro e Scarlata», continua Rapisarda. Il rappresentante di Grande Sud ha affermato che non avrebbe partecipato all’incontro se non fossero stati presenti anche gli altri candidati. «Non comprendiano le regole dell’Agcom – ha dichiarato – se uno non è presente come partito nazionale non può partecipare ai confronti pubblici: questo significa azzerare la rappresentatività». La proposta di Ferro prevedeva un calendario di incontri con due candidati sorteggiati alla volta. «Quando andavamo contro il governo Lombardo andavamo bene per tutti, adesso non ci considera più nessuno», ha esclamato alla folla presente all’esterno.
Una volta entrati i rappresentanti dei Forconi, a rimanere delusi sono stati i sostenitori del MoVimento 5 stelle. Ma proprio a ridosso dell’inizio delle riprese anche a Cancelleri è stato invitato ad aggiungersi ai partecipanti al dibattito, proposta rifiutata dal rappresentante del partito di Beppe Grillo. Unico escluso, quindi, Davide Giacalone, candidato alla presidenza della Regione di LeAli alla Sicilia anche lui presente davanti all’ABC. «Mi sono presentato, ho educatamente atteso, ma mi hanno mandato due soggetti, incaricati di buttarmi fuori – ha raccontato – Prima di uscire ho detto ai presenti: “Chiunque resti, candidato, giornalista o pubblico, si vergogni”». Non è tenero Giacalone con gli altri candidati sul palco: «E’ un dibattito fra soci di Raffaele Lombardo, con Claudio Fava a far da testimone. Non ho la vocazione né per l’una né per l’altra cosa».