L'insegnante e presidente di Vox Populi con una lettera spiega di volere correre per Palazzo d'Orleans. «Se non realizzo i tre punti del programma entro un anno, mi dimetto». Quattro anni fa il sostegno all'escluso Franco Busalacchi
Elezioni regionali, Pinsone annuncia la candidatura Dal flop del 2012 al passo indietro alle elezioni 2017
«Se entro un anno dall’inizio della legislatura non avrò realizzato tre punti del Patto con i Siciliani, mi dimetterò». Comincia così la lettera con cui Lucia Pinsone annuncia la candidatura alla presidenza della Regione per il 2022. Insegnante e presidente di Vox Populi, Pinsone è al secondo tentativo e mezzo nella corsa a Palazzo d’Orleans. Ci aveva già provato nel 2012 conquistando 2278 voti pari allo 0,11 per cento dei consensi. Nel 2017 il copione sembrava essere lo stesso: lettera ai siciliani e annuncio della propria candidatura. Alcune settimane dopo, però Pinsone si ritirò dalla competizione spiegando di sostenere Franco Busalacchi del movimento indipendentista Sicilia Libera e sovrana. Tuttavia, il tandem non ebbe molta fortuna con l’ufficio elettorale che escluse il candidato per un problema nella raccolta delle firme, contestandone la validità di 1300 su circa 1800.
Adesso, Pinsone si dice pronta a tornare in campo, spiegando nella sua lettera che «la notizia della mia candidatura alla presidenza della Regione potrebbe apparire non diversa da quella di altri che ci riprovano, perfino senza aver dato buona prova di sé, nonostante il tempo trascorso al governo. Invece, sono convinta che in politica ci vuole buonsenso, quello mio che di politica mi occupo da sempre e quello delle persone che vivono nelle nostre città e nei nostri paesi, che dei problemi hanno una visione ravvicinata e perciò concreta».
Pinsone sarà protagonista di un tour «nelle piazze dei nostri 391 Comuni». «Porterò nei palazzi della politica le loro necessità e le loro soluzioni di buonsenso – prosegue – ma dico di più: assumo ufficialmente l’impegno di dimettermi nel caso in cui non riuscissi a realizzare tre dei punti del patto entro il primo anno di governo. Più precisamente, la vita quotidiana dei disabili, l’alleggerimento della burocrazia e l’utilizzo serio dello statuto della Regione siciliana».