Il primo turno delle elezioni comunali nei centri con popolazione superiore a 15mila abitanti ha visto prevalere in quattro centri candidati che si rifanno al centrosinistra e in tre esponenti di area centrodestra. Il tutto in attesa dei ballottaggi - spicca quello a Trapani - e con casi da interpretare come la vittoria di Orlando a Palermo
Elezioni in Sicilia, gli equilibri dopo il primo turno Centrosinistra avanti sul centrodestra, frena M5s
Nonostante l’effetto distorsivo delle liste civiche, il primo turno delle elezioni amministrative in Sicilia fa emergere valutazioni di carattere politico. L’Isola, in vista dei sette ballottaggi che si svolgeranno tra due settimane, ha visto una sostanziale parità tra centrodestra e centrosinistra. Con il dato più dolente che riguarda il Movimento 5 stelle che a differenza di quanto accaduto l’anno passato – quando i pentastellati vinsero al primo turno a Grammichele, per poi aggiudicarsi i secondi turni ad Alcamo, Favara e Porto Empedocle – in questa tornata ha perso la corsa a sindaco in tutti i centri in cui si è presentato, rimanendo in ballo soltanto a Scordia, in provincia di Catania, dove la candidata Maria Contarino il 25 giugno si giocherà la fascia di primo cittadino con Francesco Barchitta.
Concentrando la riflessione sui centri più grandi – quelli con popolazione superiore ai 15mila abitanti – il centrosinistra ha avuto la meglio in quattro città. Anche se vanno fatti dei distinguo. A partire da Palermo, dove la riconferma di Orlando (giunto alla quinta sindacatura) da una parte è interpretabile come vittoria dell’area progressista, dall’altra però è stato lo stesso Orlando, la notte scorsa, a prendere le distanze dal Partito democratico. Non una novità considerato che il sindaco ha imposto che il Pd non si presentasse col suo simbolo nella propria coalizione.
Vittoria invece a marca Pd a Erice, nel Trapanese, dove Daniela Toscano Pecorella è riuscita a vincere al primo turno superando il 41% dei voti. Nella Sicilia Orientale, il centrosinistra vince a Misterbianco – con la netta affermazione di Nino Di Guardo, che a 74 anni si riconferma sindaco ottenendo oltre una preferenza su due dei votanti del centro del Catanese – e Pozzallo, in provincia di Ragusa, i cui cittadini hanno eletto l’ex parlamentare del Pd Roberto Ammatuna. Tuttavia, anche in questo caso bisogna specificare come il neosindaco non abbia ricevuto in campagna elettorale l’appoggio dei democratici che invece hanno sostenuto Paola Susino, giunta penultima nella competizione con il 6,1%.
Sono tre, invece, i Comuni aggiudicati da esponenti che si rifanno al centrodestra. Ad Aci Catena, in provincia di Catania, a spuntarla è stato Nello Oliveri. Il fedelissimo dell’onorevole Nello Musumeci aveva già guidato il Comune a fine anni Novanta, perdendo poi le successive competizioni. Stavolta ce l’ha fatta con il 46,6%, staccando di oltre cinque punti il candidato di centrosinistra – sostenuto dai deputati regionali Nicola D’Agostino, Pippo Nicotra, Valeria Sudano e Luca Sammartino – Francesco Petralia.
Ad Avola, centro del Siracusano, il sindaco uscente di centrodestra, Luca Cannata, si riconferma a guida della città, sconfiggendo nettamente il centrosinistra rappresentato da Giuseppe Caldarella, con il sostegno del Pd. Centrodestra sugli scudi anche a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa, dove il Pd cede l’amministrazione – negli ultimi anni guidato da Franca Iurato – a Giovanni Barone, presentatosi con una lista civica.
Come detto, però, bisognerà attendere i ballottaggi per potere fare un bilancio completo della tornata elettorale. I due schieramenti saranno protagonisti innanzitutto a Trapani, dove il centrodestra, seppure sotto forma di liste civiche, si affiderà all’ex sindaco e deputato regionale Mimmo Fazio – sul quale pesa l’accusa di corruzione nell’affare Morace, che nelle scorse settimane ha portato al suo arresto – mentre il Pd punta su Piero Savona. Qui, il grande sconfitto del primo turno è stato il senatore Antonio D’Alì. Sfida diretta tra centrodestra e centrosinistra anche a Sciacca – dove si affronteranno i partiti tradizionali Forza Italia, Alternativa Popolare, Partito democratico e Sicilia Futura – rappresentati da Calogero Bono e Francesca Valenti.
Il ballottaggio vedrà invece protagonista soltanto il centrodestra a Niscemi, nel Nisseno, con Massimiliano Conti (sostenuto da liste civiche) che proverà ad avere la meglio sull’uscente Francesco La Rosa e a Termini Imerese, in provincia di Palermo, dove Francesco Giunta, sostenuto anche da Forza Italia, si confronterà con Vincenzo Fasone (liste civiche), che l’ha spuntata sul candidato del Movimento 5 stelle. Ballottaggio targato centrosinistra, invece, a Palagonia, nel Catanese, dove l’uscente Valerio Marletta – eletto nel 2012 con Rifondazione comunista – è arrivato secondo al primo turno e proverà a resistere all’attacco di Salvo Astuti.