Elezioni in Sicilia, chi sono gli sconfitti

In Sicilia le notizie che questa tornata di elezioni politiche ci consegna sono tante. Il dato eclatante è la grande vittoria del Movimento 5 Stelle. Al Senato, dove si è piazzato al secondo posto con quasi il 30 per cento dei voti 8nell’Isola, al Senato, ha vinto lo schieramento di centrodestra). E alla Camera dove i grillini, a giudicare dall spoglio delle schede ancora in corso, è il primo Partito con oltre il 30 per cento dei voti.

Insomma: in Sicilia la politica sta cambiando. Anzi, è cambiata. radicalmente.

Oltre ai vincitori ci sono gli sconfitti. Della sconfitta del Pd siciliano abbiamo già in parte detto e torneremo domani. Stasera vogliamo segnalare soltanto che la pesante sconfitta del Partito democratico siciliano arriva da lontano: è il frutto di quattro anni di Governo regionale con Raffaele Lombardo; è il frutto della disastrosa gestione delle elezioni amministrative di Palermo; è il frutto della sconfitta subita da questo partito alle recenti elezioni regionali.

Nel Pd segnaliamo anche la sconfitta personale di Giuseppe Lumia. Che, com’è noto, dopo aver evitato le elezioni primarie del Pd, dove sarebbe stato ‘impiombato’, si è rifugiato nella lista del Megafono del presidente della Regione, Rosario Crocetta.

La lista di Crocetta, in quello che è stato il marasma della sinistra siciliana, ha tenuto la posizione, confermando i voti delle elezioni regionali. Lumia verrà eletto. Ma va segnalato che il Megafono, nel collegio di Palermo – quello dove Lumia avrebbe dovuto prendere i voti – è andato male: appena il 4 per cento. Il segno che i Sindaci che Lumia vantava come suoi elettori di voti ne hanno portato pochi.

Ma a perdere non è stato solo il Pd. Lo schieramento di Mario Monti, in Sicilia, ha fatto un buco nell’acqua.  Per non parlare dei suoi alleati: Udc e Futuro e Libertà. Di fatto, Udc e Fli non hanno preso nemmeno un senatore. Una sconfitta tremenda.

Un altro grande confitto di questo passaggio elettorale è l’ex presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo. Una doppia sconfitta, la sua. I voti delle elezioni regionali presi nel 2008 – quasi il 25 per cento – sono scomparsi. Ed è scomparso anche il 9 per cento che il Partito dei Siciliani-Mpa ha preso alle recenti elezioni regionali. La dimostrazione di quello che questo giornale ha cercato, con poca fortuna, di illustrare a Lombardo e ai suoi (ormai pochi) accoliti: e cioè che il trasformismo politico non paga più.

Non pagano nemmeno le incoerenze politiche: è il caso di Gianfranco Miccichè, che dopo aver massacrato per quattro anni – dal 2008 al 2012 il Pdl, dopo aver fatto perdere le elezioni regionali dello scorso ottobre a Nello Musumeci (diceva che non poteva sostenere Musumeci presidente della Regione perché lo stesso Musumeci era alleato del Pdl a propria volta alleato con la Lega) si è alleato proprio con i Partiti che aveva avversato: e cioè il Pdl e la Lega.

Messaggio a Lombardo e Miccichè: alla fine del vostro giro, dopo aver provato tutte le porte, avete imboccato l’unica porta giusta: quella che vi porterà fuori dal Parlamento.

Ci piace segnalare, poi, un altro sconfitto: il “Fratello del Muos” di Niscemi, al secolo Ignazio La Russa. L’ex ministro rientra nello schieramento di centrodestra che i Sicilia non ha perso. Ma il suo Movimento politico “Fratelli d’Italia”non ha raggranellato un grande successo. Anzi. Al Senato non ha raggiunto il 2 per cento. E alla Camera, a giudicare dai dati che arrivano in queste ore,nemmeno. Ben gli sta. Così impara a svendere a calpestare gli interessi della popolazione siciliana.

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