I Cinque stelle si preparano ai ballottaggi. Il voto ha riacceso la rivalità col Pd e con il presidente Crocetta. «Ho provato a interpretare il senso delle sue parole», afferma il deputato in merito alle recenti polemiche. E sui rischi di ritrovarsi senza maggioranza in consiglio, afferma: «Si può amministrare anche con una sola lista»
Elezioni, «Gela è la nostra finale di Champions» Cancelleri: «M5s governerà, come Accorinti a Messina»
«Sulle amministrative in Sicilia siamo estremamente soddisfatti, tanto che abbiamo ricevuto i complimenti di Beppe Grillo. Anzi, dirò di più: io sono convinto che la Sicilia sia pronta per essere la prima Regione a 5 stelle». Parola di Giancarlo Cancelleri, portavoce del Movimento nell’isola, che commenta così i risultati elettorali. «Abbiamo ottenuto un sindaco al primo turno e due ballottaggi nelle due città più importanti a questo giro, cioè Gela e Augusta. Io penso che entrambe tra pochi giorni si libereranno dalla tenaglia partitocratica – spiega – Considerando che finora le amministrative erano per noi una bestia nera». Due città legate anche dalle battaglie ambientaliste.
Semmai ce ne fosse ancora bisogno, il voto ha sancito la rivalità tra il Partito democratico e il M5s. Il caso paradigmatico è a Gela, la città del presidente della Regione Siciliana. Dove Rosario Crocetta deve ingoiare il ballottaggio tra Angelo Fasulo, candidato da lui sostenuto seppur a malincuore, e il grillino Domenico Messinese. Cancelleri accende la sfida. «Io vedo Gela come un referendum su Crocetta, e la vedo molto bene. È come la finale della coppa dei Campioni».
Negli ultimi giorni ha tenuto banco una polemica tra il deputato dei 5 stelle e il governatore, complice un’intervista a una rete locale e dichiarazioni erroneamente attribuite a Crocetta. Di fronte la minaccia di querela da parte del presidente della Regione, Cancelleri non si dice spaventato. «È tutto confutabile e confrontabile – assicura – io ho provato a interpretare il senso delle sue parole, come si può vedere nelle registrazioni. Ieri ho visto che addirittura mi ha dedicato una lettera aperta per spiegare il senso della riconversione della Raffineria».
In città inoltre negli ultimi giorni il gruppo locale dei pentastellati ha denunciato come una loro eventuale vittoria venga tacciata come la fine dell’industria. «Quel che noi diciamo è che a Gela il modello di sviluppo finora diffuso, figlio di Confindustria ed Eni, è perdente. Noi non siamo per la chiusura delle raffinerie, ma si deve procedere a una netta inversione di tendenza – afferma Cancelleri – Riqualificazione del territorio, bonifiche, salvaguardia dei livelli occupazionali: questo è quello che noi diciamo. Preferiamo l’oro vero all’oro nero».
Anche Cancelleri, come Fausto Raciti prima di lui, guarda in casa altrui. «Il Pd canta vittoria ma, voglio dire, al massimo possono festeggiare Comuni piccoli come Valguarnera. Il caso Agrigento per loro non è neanche così felice, sono solo saliti sul carro del vincitore. E a Enna il potente Mirello Crisafulli va al ballottaggio, tra l’altro con una lista non del Pd e certamente non con un personaggio di cui ci si può vantare».
Rimane il fatto che una sola lista, in caso di eventuale vittoria, sembra poca cosa per governare appieno. Ma anche su questo punto il deputato è ottimista. «Noi abbiamo dimostrato che si può governare con una sola lista – sono le parole di Cancelleri – così come avviene a Messina con Renato Accorinti e altrove. La giunta comunale è una cosa e il consiglio un’altra. Avremo proposte che dovranno essere valutate sull’opportunità».