Elezioni, concorso a premi per 90 posti…

In questa nuova tornata elettorale due sono le certezze. La prima: candidarsi, qualunque sia lo schieramento. La seconda: se non è possibile presentarsi personalmente, è fondamentale “piazzare” un parente. E’ quanto emerge dal toto-candidature degli ultimi giorni. E’ così per esempio per il presidente della Regione dimissionario, Raffaele Lombardo, che, non pago della sua carriera politica, ha deciso di proporre per il “nuovo” Partito dei siciliani, il figlio Toti. Idem per altri esponenti politici in provincia, che abdicherebbero volentieri in favore delle mogli.

C’è comunque da registrare anche l’addio alla politica di alcuni big come Francesco Musotto, che ha deciso di lasciare proprio perché non ritrova più alcuna sintonia con la politica attuale. Fra vecchi personaggi e new entry sono tanti i nomi che circolano in queste ore.

Ad Agrigento certamente si candideranno Salvatore Cascio, probabilmente con il Pid dopo l’elezione nel 2008 con l’Udc; poi Mariano Ragusa, assessore alla Provincia in quota Mpa, che si presenta con il nuovo simbolo di Partito dei Siciliani.

Sempre all’ombra della Valle dei Templi l’Udc ha deciso per Lillo Firetto, Riccardo Gallo e Gaetano Cani. Con Sel si candiderà Nicola Ciccarello e con l’Italia dei Valori non è stato ancora stabilito se in lista andrà Giovanni Monzullo o il figlio Francesco.

Il Pd non è pronto a candidare nella sua lista Beppe Arnone che potrebbe convergere nella lista a sostegno del candidato a presidente, Rosario Crocetta. Il Movimento 5 stelle non si fa cogliere impreparato e annuncia le candidature di Emma Giannì, Claudia Mirasola, Emanuele Dalli Cardillo, Matteo Mangiacavallo, Nereo Dani e Giovanni Di Caro.

A Palermo il Pd ha deciso di candidare nella proprio lista gli iscritti e i big di partito. I nomi che circolano sono tanti e sarà difficile trovare un posto per tutti.

L’Udc riproporrà Armando Aulicino, Tommaso Gargano, Nino Dina, Enzo Briganò, Pietro La Torre con nuovi innesti come quello di Antonella Russo e Giusi Coniglio, già presenti alle amministrative della scorsa primavera.

Il Pdl presenterà due liste: una con il simbolo del partito di Berlusconi e l’altra con la dizione ‘Forza Sicilia’. Spuntano le candidature di tre ex assessori provinciali: Piero Alongi, Giuseppe Di Maggio e Dario Falzone e certamente altri deputati regionali che hanno deciso di rimanere con il Partito di via dell’Umiltà.

A Ragusa il Pd non ha ancora le idee chiare. Occorre decidere tra Fabio Nicosia di Vittoria e di Giancarlo Poidomani e Annamaria Sammito di Modica. L’IdV ha già ratificato le proprie scelte e punterà su Gianni Iacono, Pino Asta, Bernardette Alfieri e Milena Carrubba.

A Enna il Partito dei Siciliani ha lanciato al momento soltanto la candidatura di Paolo Colianni e Giuseppe Abbate, ci sarà tempo fino al 27 settembre per completare le liste e presentarle definitivamente.

A Trapani l’unica lista chiusa è quella del Movimento 5 stelle con Vincenzo Santangelo, Laura Tremamondo, Sergio Tancredi, Giacomo Piazza, Sergio Troisi e Mario Ragusa.

Il Pdl candiderà Mimmo Fazio, ex primo cittadino di Trapani e il suo omologo di Castelvetrano, Gianni Pompeo. Quindi gli ex assessori provinciali Duilio Pecorella e Cettina Spataro. Si presenterà invece con la seconda lista Forza Sicilia Giovanni Lo Sciuto, ex assessore provinciale.

Con il Pd, senpre a Trapani, si candideranno Camillo Oddo, Baldo Gucciardi e l’ex sindaco di Alcamo, Giacomo Scala. Nella lista a sostegno del candidato presidente Crocetta andrà Enzo Abbruscato, consigliere del Comune di Trapani.

Caltanissetta, in questa tornata elettorale, esprime due candidati alla presidenza della Regione: il già citato Rosario Crocetta per Pd e Udc e Giancarlo Cancellieri del Movimento 5 stelle.

 


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In questa nuova tornata elettorale due sono le certezze. La prima: candidarsi, qualunque sia lo schieramento. La seconda: se non è possibile presentarsi personalmente, è fondamentale “piazzare” un parente. E’ quanto emerge dal toto-candidature degli ultimi giorni. E’ così per esempio per il presidente della regione dimissionario, raffaele lombardo, che, non pago della sua carriera politica, ha deciso di proporre per il “nuovo” partito dei siciliani, il figlio toti. Idem per altri esponenti politici in provincia, che abdicherebbero volentieri in favore delle mogli.

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