Affluenza alle urne simile a quella delle scorse elezioni comunali. Ancora un paio d'ore a disposizione per raggiungere il proprio seggio elettorale e fare la propria scelta di voto. Denunce per irregolarità arrivano da Bianco e Iannitti, ma gli uomini delle forze dell'ordine minimizzano. «Sono poche»
Elezioni, alle 22 affluenza al 44 per cento La Digos: «Sono pervenute dieci denunce»
È 44,4 la percentuale dei votanti a Catania alle 22 di ieri sera. 58mila 395 uomini e 60mila 469 donne pari a 118mila 864 votanti. Gli abitanti di Monte Po, Nesima, San Leone e Rapisardi, ovvero i quartieri della quinta circoscrizione, sono stati i più numerosi a recarsi alle urne al momento, raggiungendo la percentuale del 46,15. La quarta e la quinta circoscrizione seguono con rispettivamente il 45,84 per cento e il 45,05. Al 44,67 per cento si ferma il dato della seconda circoscrizione (Picanello, Ognica, Canalicchio, Barriera), mentre più bassi sono gli altri dati. 43,91 per cento per la terza circoscrizione e 41,16 la prima.
Due schieramenti politici in particolare hanno denunciato irregolarità: il Pd che sostiene Enzo Bianco e Catania bene Comune per Matteo Iannitti. «Seguendo le segnalazioni che ci sono pervenute, che hanno riguardato molte liste e candidati, anche a sindaco, dopo le opportune verifiche, abbiamo effettuato numerose segnalazioni alla Digos, alle quali va il nostro plauso», dichiara Francesco Marano, coordinatore politico della campagna elettorale di Bianco.
Anche il gruppo di Catania bene comune denuncia prassi non conformi, e fanno un appello al candidato Bianco. «Se fosse coerente, non dovrebbe appellarsi alla Digos ma consegnarsi all’autorità competente come persona informata sui fatti», afferma Matteo Iannitti. Secondo il giovane aspirante alla poltrona di sindaco di Catania alcuni dei reati denunciati dallo staff di Bianco, sarebbero stati compiuti proprio da persone in lista con il senatore del Pd o a suo sostegno. «Se Bianco sa chi sono i candidati che stanno agendo nell’illegalità e nel totale disprezzo della democrazia, dovrebbe assumersi la responsabilità di averli messi in lista; oppure – specifica Iannitti – se non li conosce, dovrebbe spiegare come si candida ad amministrare Catania chi non riesce nemmeno a controllare le proprie liste».
Dalla Digos sminuiscono un po’ la portata del problema. «Stiamo sempre attenti e in massima allerta, ma sono poche le denunce pervenute, meno di dieci», comunicano.