A palermo, nella prossima primavera, si voterà per lelezione del sindaco e per il rinnovo del consiglio comunale. Così almeno ci dicono. Perché ancora non si conosce la data di queste elezioni. Quando si voterà? nel resto ditalia il governo nazionale ha già deciso: si voterà il 6 maggio. In sicilia dobbiamo ancora decidere. Anzi, deve decidere il governo regionale.
Elezioni: a Palermo quando si voterà?
A Palermo, nella prossima primavera, si voterà per lelezione del sindaco e per il rinnovo del consiglio comunale. Così almeno ci dicono. Perché ancora non si conosce la data di queste elezioni. Quando si voterà? Nel resto dItalia il governo nazionale ha già deciso: si voterà il 6 maggio. In Sicilia dobbiamo ancora decidere. Anzi, deve decidere il governo regionale.
Non ci dobbiamo mai dimenticare – nostro Signore Iddio non lo voglia! – che la nostra è una Regione Autonoma. Dove lAutonomia non serve per fare crescere economicamente e socialmente la Sicilia, ma per organizzare clientele con il precariato, per accumulare oltre 5 miliardi di euro di debiti strutturali e per stabilire quando è meglio fare andare alle urne i siciliani.
Di questo particolare aspetto della vita pubblica della nostra Isola si occupa il parlamentare regionale dellUdc, Totò Lentini. A dir la verità, non dovrebbe essere solo un deputato regionale a porre la questione. Anche i politici di Palermo impegnati in questa competizione elettorale – i vari Rita Borselino, Fabrizio Ferrandelli, Daide Faraone, Antonella Monastra, Massimo Costa (non possiamo citare i candidati del centrodestra perché non ci sono ancora) – dovrebbero porsi l’interrogativo: ragazzi, quando si voterà?
La domanda è tuttaltro che peregrina. Come osserva Totò Lentini, che lo butta sul calcio, quando quattro squadre arrivano in semifinale si fa in modo che le partite si svolgano simultaneamente. Per evitare che chi conosce prima il risultato possa avvantaggiarsi (per esempio, nel caso in cui si conteggia la differenza reti).
E così anche con la data dellle elezioni – osserva il parlamentare dellUdc -. In Sicilia ci potrebbero essere delle formazioni politiche che si avvantaggierebbero conoscendo i risultati elettorali del resto dItalia. E partiti che, invece, potrebbero partire svantaggiati. Proprio per questo sarebbe opportuno che, in Sicilia, le elezioni si svolgessero negli stessi giorni in cui si celebrano nel resto dItalia.
E chiedere troppo? In Sicilia, sì. LAutonomia politica, dalle nostre parti, lo ripetiamo, viene vissuta non soltanto per svuotare le casse pubbliche, ma per sfruttare al massimo le convenienze del momento. Anche decidere la data delle elezioni diviene oggetto di scambio politico, nel senso più deteriore del termine. E’ proprio il caso di dirlo: questo passa il governo…