Nonostante il record di affluenza alle urne (38,2%), vince ancora una volta il partito di chi non vota. Ai primi posti, come al solito, le liste sponsorizzate dai partiti di centro-destra. La nuova lista "autonoma dai partiti" conquista di stretta misura il seggio in Senato e strappa anche un posto in CdA. I giovani di sinistra incrementano i voti ma restano fuori, pagando a caro prezzo le loro divisioni- Senato Accademico: i risultati 2010
Elezione dei rappresentanti: chi vince e chi perde
Nell’elezione dei rappresentanti studenteschi negli organi collegiali dell’università di Catania quello di chi non vota rimane di gran lunga il partito più forte.
Rispetto al 2008 – annata di flessione della partecipazione al di sotto del 30% – c’è stato tuttavia un significativo incremento. Quest’anno si è infatti recato alle urne il 38,2% dell’intero corpo elettorale, circa dieci punti percentuali in più delle precedenti elezioni. Bassissima è rimasta invece la percentuale dei votanti per il “Consiglio nazionale degli studenti universitari”: appena il 16%.
Forte le scarto della partecipazione al voto nelle diverse facoltà, che è stata più consistente nei corsi a numero programmato. Medicina ed Architettura, ad esempio, hanno fatto registrare rispettivamente il 61,6% e il 56,8% di votanti, Ingegneria è andata al 51,8%. Gli studenti-elettori sono stati invece al di sotto della media sia a Scienze che nelle facoltà umanistico-letterarie.
Nelle elezioni per i cinque rappresentanti in Senato accademico va registrato l’alto numero di schede bianche: 3.352, pari al 13,5% dei voti; oltre a un consistente numero di schede nulle: ben 1.562, pari al 6,3% dei voti.
Le liste più votate sono tutte di area del centro-destra, più o meno collegate ai partiti o alle segreterie politiche di singoli uomini politici. “Studenti per la libertà”, al primo posto col 16% dei voti, manda in Senato Dario Giuffrida. Segue a ruota (13,7%) “Liberi e forti”, che elegge senatore accademico Salvo Bellinvia. “Intesa autonomista”, ovvero i seguaci del presidente della Regione Raffaele Lombardo, consegue il terzo posto col 13,1% ed elegge Renato D’Aquila. “Il Popolo degli studenti-Controcampus” ottiene l’11,2% e un seggio per Giovanni Mignemi.
La corsa per strappare il quinto posto in Senato accademico si è risolta sul filo di lana tra “PD-studenti democratici-UDU”, votati da 2.431 elettori, e “Università libera ed eccellente”, la lista “autonoma dai partiti” gradita al Rettore, che li ha battuti con uno scarto di soli 181 voti. A meno di ricorsi e riconteggio dei voti, entrerà dunque in Senato accademico Filippo Catania. Ai giovani di area Pd, centro-sinistra e sinistra radicale non rimane che leccarsi le ferite e riflettere un po’ sulla beffa di essere rimasti fuori, benché la somma dei loro voti – comprendendo gli oltre mille “bruciati” dalla lista “No Gelmini-Resistenza d’Ateneo” – li avrebbe visti al secondo posto assoluto.
Anche in Consiglio di Amministrazione gli studenti dell’area di centro-destra fanno man bassa: “Studenti per le libertà” (4.503 voti di lista) elegge Alessandro Commendatore, al secondo posto i lombardiani di “Intesa autonomista” (4.246 voti) eleggono Marco Leonardi, al terzo “Popolo degli Studenti-Controcampus” manda in consiglio Ugo Bellavia. Mentre “Università libera ed eccellente (2.805 voti) elegge Aldo Polizzi e il Pd rimane fuori anche qui. La rappresentanza in CdA è stata completata da Flavio Arcerrito per gli studenti di secondo livello.