Il Rettore comunica i dati parziali sulle immatricolazioni allUniversità di Catania. Linserimento del numero chiuso a Scienze e a Scienze della Formazione annuncia la grande risacca dellanno prossimo. Non cè spazio per i trionfalismi, ma è necessaria una profonda riflessione da parte della commissione didattica d'Ateneo- L'idiozia dei test d'ingresso
Effetto domino
Quasi alla vigilia del termine ultimo per le iscrizioni (la data di chiusura è il 23 ottobre) il prof. Antonino Recca ha reso noto l’andamento delle immatricolazioni all’Università di Catania per l’anno accademico 2009-10. I dati messi a disposizione dal Rettore sono pertanto provvisori, ma di straordinario interesse. Non vanno considerate le facoltà che erano già a numero chiuso (Medicina, Farmacia e Architettura, e i corsi di Ingegneria edile e Scienze del Servizio Sociale). Qui, ovviamente, non poteva registrarsi nessuna variazione. Nel resto dell’Ateneo, com’è noto, la 270 è stata applicata solo in due facoltà: Scienze della Formazione e Scienze.
Scienze è, per tradizione, facoltà con corsi di laurea “dai piccoli numeri”, ben forniti di docenti di ruolo. Eppure, nonostante la folta batteria di corsi di laurea nuovi di zecca (9 lauree triennali e 14 lauree specialistiche), l’applicazione del D.M. 270/04 con numero programmato ha provocato una notevole contrazione: da 1206 immatricolati dell’anno scorso a poco più di 789 (il parziale di quest’anno).
Dove però la “numerosità massima” ha dato maggiormente prova di sé è all’interno della facoltà di Scienze della Formazione, con un’autentica emorragia di matricole. Si è passati dagli 887 immatricolati del 2008-9 agli appena 527 di quest’anno.
I dati sulle iscrizioni a Scienze della formazione confermano l’evidenza dello tsunami a rovescio che si realizzerà l’anno prossimo, quando la “numerosità massima” dovrà essere applicata ai corsi di laurea di tutte le altre facoltà dell’area umanistica. E’ la sconvolgente realtà che commissione didattica d’Ateneo ha sotto il naso, senza volerne prendere atto. Le conseguenze saranno macroscopiche, a conferma del temutissimo “effetto domino” già manifestatosi in tutti gli atenei che avevano iniziato a sperimentare il numero programmato ai sensi del Dr 270. Resta perciò da registrare l’andamento delle immatricolazioni nelle facoltà “last minute”, dove per l’ultimo anno si è avuta la possibilità di accedere senza prove selettive. Ma è chiaro che dall’anno prossimo sarà tutta un’altra storia.
Le facoltà in incremento sono Agraria, Economia, Giurisprudenza Ingegneria e Scienze politiche. Agraria passa da 448 a 594 nuovi studenti. Economia si conferma come la facoltà “più affollata” dell’Ateneo: da 1492 del 2008-09 ai 1677 di quest’anno. E il corso di “Economia aziendale” fa registrare la cifra, veramente impressionante, di 845 matricole, con conseguenze facilmente immaginabili sulla praticabilità delle lezioni del primo anno. Giurisprudenza sale da 1127 a 1301, Ingegneria da 1308 a 1460, Scienze politiche da 1037 a 1282 (non subisce conseguenze dalla chiusura delle sedi decentrate, assorbendo probabilmente una parte degli esclusi a Scienze della Formazione).
Sostanzialmente stagnanti appaiono Lettere: da 1292 a 1262 (per la chiusura di Siracusa e per lo scarso appeal delle lauree specialistiche) e Lingue: da 1166 a 1190. Ma è fin troppo facile prevedere che proprio la facoltà di Lingue subirà il massimo di contrazione di matricole l’anno prossimo.
Un’ultima osservazione riguarda l’andamento delle iscrizioni nelle triennali della classe in Scienze della comunicazione. Le matricole sono passate da 377 a 433 nella facoltà di Lettere e da 516 a 479 nella facoltà di Lingue. Si tratta di poco meno di mille studenti in totale. Tuttavia, a causa della scarsa collaborazione, per questo segmento della “domanda di formazione” si prospettano poche possibilità di un buon corso di laurea interfacoltà nell’anno a venire.
Adesso sarebbe bene che l’ateneo eviti i toni trionfalistici. Tocca, invece, una seria riflessione sulla grande risacca che deriverà dalla “numerosità massima” del 2010-2011, risacca che riguarderà soprattutto l’area umanistica e le facoltà più svantaggiate per numero di docenti di ruolo.
Intanto, come al solito, resta da gestire l’emergenza nei corsi di laurea più affollati: magistrale di Giurisprudenza, Scienze dell’amministrazione, Economia aziendale. Soffermandoci su quest’ultima, solo a titolo di esempio, il disagio purtroppo è stato accresciuto dalla mediocre qualità del sito web della facoltà e dal ritardo nella pubblicazione dell’orario delle lezioni. “E’ uno skifo, oggi alle lezioni, c’erano + persone all’impiedi che sedute!! e menomale k lo sanno ke le aule sn pikkole”, si lamenta ‘Miltacan’ su un forum studentesco. “Mi dispiace per te – gli risponde ‘Maivistoun30′ – ma questo non è propriamente il paese dei balocchi… ti conviene cambiare totalmente punto di vista, altrimenti diventerà un inferno. Ti toccherà prendere i posti con 1 ora di anticipo (almeno) se vorrai sederti, oppure sederti su qualunque superficie (a terra, spigoli, finestre… potrebbe capitare anche di rimanere sospeso in aria)”.