E' evidente che, in questi sedici mesi di governo, l'assessore non ha mai messo piede in una struttura sanitaria pubblica dell'isola
EDITORIALE/ Il delirio di Lucia Borsellino: “In Sicilia gestione virtuosa della Sanità”
E’ EVIDENTE CHE, IN QUESTI SEDICI MESI DI GOVERNO, L’ASSESSORE NON HA MAI MESSO PIEDE IN UNA STRUTTURA SANITARIA PUBBLICA DELL’ISOLA
Volete ridere? L’assessore regionale alla Salure, Lucia Borsellino, si vanta dell’andamento del settore in Sicilia: “Il 2013 è l’anno in cui gli effetti della gestione virtuosa della sanità in Sicilia si esprimono in maniera significativa. Siamo l’unica regione del Sud insieme ad altre 8 regioni del Centro Nord a registrare un avanzo di gestione che per la Sicilia è di circa 25 milioni, come utili di gestione”, ha detto ieri all’Ansa.
In verità, ci sarebbe da ridere se solo l’argomento non fosse drammatico. L’assessore che, diciamolo pure, non è un medico, non hai mai vinto un concorso da dirigente regionale e ricopre il ruolo solo per il cognome che porta, evidentemente non è mai entrata in un ospedale pubblico siciliano. E pure se lo facesse, sempre grazie al suo cognome, non sarebbe sottoposta al calvario cui sono sottoposti i cittadini siciliani.
La sanità siciliana, e questo lo sanno bene tutti, tranne l’assessore che vive nella sua torre d’avorio, è allo sfascio. Ogni giorno, e basta entrare in un pronto soccorso per accorgersene, i pazienti e gli stessi medici sono alla disperazione.
Lucia Borsellino non lo sa. Evidentemente, lei è più incline ad occuparsi di casi Humanitas e non di questione umanitarie.
L’atteggiamento dell’assessore è tragicomico. Una mentalità da ragioniere applicata alla Sanità è quanto di peggio si possa augurare ai cittadini siciliani.
Ma lei insiste:
“E’ il primo anno in cui non sarà necessario utilizzare le misure di copertura derivanti dalla maggiorazione delle imposte fiscali, che invece sono state utilizzate negli esercizi finanziari negli anni precedenti al 2012 – aggiunge -. L’effetto è ancora più significativo se si considera che l’applicazione del dl 118 ha determinato costi aggiuntivi al bilancio sanitario per circa 30 milioni”.
“Questo risultato – conclude l’assessore – si è conseguito attraverso politiche sanitarie più orientate a una riqualificazione selettiva della spesa sanitaria che ha prodotto, da un lato, economia di spesa, dall’altro un implementazione della rete dell’offerta sanitaria con contestuale miglioramento dei livelli di qualità dei servizi, così come accertato dall’ultimo tavolo ministeriale di verifica”.
Qualità dei servizi? Implementazione della rete dell’offerta sanitaria? Assessore: di cosa sta parlando?
Si ricordi pure che il suo cognome, per quanto la aiuti a fare carriera anche in settori dove non sembra avere eccellenti competenze, non la autorizza ad offendere l’intelligenza dei siciliani…