Se l'anello procede adesso è la tratta ferroviaria a impensierire i sindacati. Alla situazione in evoluzione sul comparto edili potrebbe aggiungersi anche qualche ulteriore tassello dopo l'incontro di oggi pomeriggio con il Comune sulla vicenda Coime
Edili, tra le opere che ripartono e quelle a rischio stop «Riflettori puntati sul raddoppio Ogliastrillo-Cefalù»
Dopo l’acquisizione da parte della D’Agostino di Tecnis sono ripartiti e proseguono anche a un certo ritmo i lavori nei cantieri dell’anello ferroviario. Ma se in città qualcosa finalmente si muove, al netto del giallo sui finanziamenti alle linee del tram, in provincia rischia lo stop il raddoppio della tratta ferroviaria Ogliastrillo-Castelbuono sulla linea Palermo-Messina. Alla situazione in evoluzione sul comparto edili potrebbe aggiungersi anche qualche ulteriore tassello dopo l’incontro di oggi pomeriggio tra i sindacati e il Comune sulla vicenda Coime.
I riflettori della Fillea Cgil sono puntati quindi sul cantiere partito da poco, dove si sta realizzando un’opera «fondamentale per il territorio» che rischia di essere messa in discussione da un braccio di ferro tra la Toto Costruzioni, che ha ricevuto l’appalto da Rfi, e la ditta affidataria, la Idrogeo Srl. «Da tre mesi senza stipendio i 14 operai edili della Idrogeo srl – afferma Piero Ceraulo, segretario generale della Fillea Cgil Palermo -. La Fillea è pronta a proclamare lo stato di agitazione». I lavoratori della Idrogeo stanno eseguendo lo scavo della galleria nei pressi di Sant’Ambrogio. La Finestra di Sant’Ambrogio, lunga circa 750 metri, servirà sia per aprire due fronti di scavo della galleria Sant’Ambrogio, lunga 4,15 km, sia per garantire in fase di esercizio un’uscita di sicurezza dalla galleria ferroviaria. L’intera opera, per un investimento complessivo di circa 500 milioni di euro, è il proseguimento del raddoppio già in esercizio fra Cefalù Ogliastrillo e Fiumetorto.
«Dalle interlocuzioni avute con l’impresa, abbiamo appreso che per l’ennesima volta i ritardi relativi ai pagamenti che la contraente generale Toto Costruzioni, un colosso del settore, deve a Idrogeo rischiano di stoppare le lavorazioni di uno dei pochi cantieri strategici sul piano infrastrutturale della provincia di Palermo – aggiunge Ceraulo – Non possiamo accettare che un cantiere appena partito abbia già i primi intoppi per cause legate al ritardo negli incassi degli stati di avanzamento». La Fillea aveva richiesto alla Toto Costruzioni di attivare le procedure di pagamento sostitutivo delle maestranze. «Per questo processo però – spiega Ceraulo – occorre il nulla osta da parte di Idrogeo, che ad oggi si rifiuta di attivare la procedura in quanto ritiene necessario che gli stati di avanzamento lavoro maturati vengano incassati e che sia poi direttamente Idrogeo a pagare i lavoratori».
Per i sindacati sarebbe un fatto grave se i ritardi nei pagamenti dovessero causare il fermo di uno dei pochi cantieri della provincia targato Rfi e partiti da poco, negli ultimi mesi. «Queste difficoltà non fanno ben sperare – continua Ceraulo – Rimane alta la vigilanza affinché i ritardi nei pagamenti non mettano in discussione il completamento di un’opera fondamentale nel territorio. E non accetteremo che tutto ciò ricada sui lavoratori, operai di altissima professionalità, che hanno lavorato in condizioni molto disagiate dentro una galleria, nella fase iniziale dello scavo. Le maestranze non rientreranno al lavoro a conclusione del periodo natalizio se non avranno ricevuto tutte le somme maturate».
Ma non è solo il raddoppio a impensierire i sindacati che dopo il botta e risposta tramite comunicati sul caso dei finanziamenti e le incertezze sui progetti esecutivi sulle linee del tram da presentare entro dicembre, ora vogliono vederci chiaro: «Chiederemo a brevissimo un incontro», conclude Ceraulo.