È morto a 76 anni il cantautore Franco Battiato Si trovava nella sua casa a Milo. Funerali privati

È morto questa mattina, nella sua storica residenza a Milo in provincia di Catania, Franco Battiato. Lo rende noto la famiglia. I funerali avverranno in forma privata. Il cantautore era nato a Ionia il 23 marzo del 1945

Durante la sua carriera ha spaziato tra una grande quantità di generi, dalla musica pop a quella colta, toccando momenti di avanguardia e raggiungendo una grande popolarità a livello internazionale. Nel 1981 venne pubblicato il disco La voce del padrone, all’interno del quale erano contenuti alcuni dei suoi più grandi successi come CuccurucucùCentro di gravità permanente. L’ultimo brano in cui c’è stata la possibilità di ascoltare la sua voce è stato Torneremo ancora, del 2019. Si trovava all’interno di un album con 14 fra le canzoni più celebri dell’artista, registrati nel 2017 con la Royal Philarmonic concert orchestra, diretta dal maestro Carlo Guaitoli.

Dal 19 novembre 2012 al 26 marzo 2013 Battiato è stato, gratuitamente, assessore regionale al Turismo e alla Cultura nella giunta di centrosinistra guidata dal presidente Rosario Crocetta. La presentazione alla stampa avvenne a Catania, nella cornice del palazzo Platamone. Quel giorno, oltre a giornalisti e curiosi, c’erano i lavoratori di Aligrup, ex colosso della grande distribuzione alimentare. «Non faccio politica e non voglio assolutamente avere a che fare con i politici – furono le prime parole di Battiato – Ho bisogno di avere uno spazio dove non si entri con degli ostacoli e la libertà di potere organizzare degli eventi speciali che mettano in contatto la Sicilia con il resto del mondo».

Il foglio di via arrivò dopo una frase pronunciata da Battiato durante un’audizione al parlamento europeo. All’interno di un articolato ragionamento parlò di «prostitute disposte a tutto all’interno della politica italiana». La frase suscitò un coro di indignazione e Battiato si difese dicendo di essere stato frainteso, riferendosi a un generale «malcostume della politica». A dicembre 2012 il cantautore si presentò all’Assemblea regionale siciliana senza la cravatta, violando il regolamento del parlamento che ne impone, per gli uomini, l’utilizzo insieme alla giacca. 


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