di Economicus
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO E IL SUO VICE SONO DUE DISASTRI. CONTINUANO A TASSARE LA GENTE PROVOCANDO UNA RIDUZIONE DELLA DOMANDA AL CONSUMO E UN AUMENTO DELLA DISOCCUPAZIONE. ATTACCARE GRILLO SAPENDO DI AVER GIA’ FALLITO NELLA GUIDA DEL NOSTRO PAESE NON AIUTERA’ IL PARTITO DEMOCRATICO A RECUPERARE CONSENSO POPOLARE. ANZI, AVVERRA’ L’ESATTO CONTRARIO, COMPLICE ANCHE LA QUESTIONE SOCIALE CHE STA PER ESPLODERE
I vertici del PD e, in generale, tutto il sistema di potere che oggi ruota attorno a questo Partito – in verità, molto simile alla vecchia Dc piuttosto che al vecchio Pci – cominciano a temere il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. Gli attacchi a questo schieramento politico da parte della ‘presunta’ sinistra del nostro Paese procedono, ormai, a un ritmo quasi giornaliero. Proviamo a capire il perché.
Com’è noto, il PD di Bersani non è riuscito a coinvolgere i grillini nella gestione del nostro Paese. Una mossa, quella di Beppe Grillo, che ha costretto PD e Pdl a costituire un Governo insieme.
Se ricordate, quasi tutti i giornali italiani – con pochissime eccezioni – hanno dato torto a Grillo, dicendo che la sua scelta avrebbe isolato il Movimento. In realtà, più passa il tempo e più la scelta del Movimento 5 Stelle appare quella giusta. Mentre a isolarsi dall’Italia reale sono PD e Pdl che, come ha denunciato la Cgia di Mestre, si accingono a scaricare sugli italiani, per il 2014, un altro miliardo di euro di tasse.
In realtà, la stima della Cgia di Mestre tiene conto solo delle imposte e delle tasse dello Stato. Alle quali vanno aggiunte le tasse le imposte di Regioni e Comuni (non teniamo conto delle Province sia perché storicamente non hanno mai avuto, se non in modo irrilevante, capacità impositiva, sia perché le stesse Province rischiano ormai di scomparire nel nome del risparmio). A conti fatti, gli italiani, il prossimo anno, pagheranno tasse e imposte aggiuntive per un valore di gran lunga superiore al miliardo di euro.
Di fatto, il Pd e il Pdl sono entrati in un tunnel. Certo, Berlusconi cerca di svincolarsi dal Governo Letta-Alfano, complice una vicenda politico-giudiziaria che rischia di trasformarlo, come al solito, in una ‘vittima’ e, di conseguenza, di fargli guadagnare voti.
Detto questo, anche il destino del Cavaliere sembra segnato. Farà lo stesso il leader anche fuori dal Parlamento; se lascerà il Governo – cosa probabile – il Pdl potrebbe prendere più voti del PD. Ma difficilmente vincerebbe le elezioni, a meno di un miracolo.
Chi è messo veramente male, invece, è il PD. Letta – esponente ‘fragile’ di questo Partito – sta governando male. Al di là delle chiacchiere del vice ministro dell’Economia, Fassina, che lasciano il tempo che trovano, il Governo sta adottando provvedimenti che finiranno col ridurre ulteriormente la domanda al consumo.
La verità è che gli esponenti di questo Partito possono foraggiare le banche ‘amiche’, possono non pagare prezzi giudiziari che altri pagano: ma non possono cambiare le leggi dell’economia.
Quando, in un sistema economico già depresso – perché l’Italia non è in recessione, è in depressione – si continuano a svuotare le tasche dei cittadini, questi ultimi non possono fare altro che spendere sempre meno.
Non solo. Le politiche di austerità che, di fatto, il Governo Letta-Alfano continua ad attuare perché obbligato dal Fiscal Compact e dal Two Pack fanno aumentare la propensione al risparmio: chi ha soldi conservati, invece che spenderli, ‘metabolizzando’ il clima di crisi se li tiene ben stretti. Cosa, questa, che riduce ulteriormente i consumi. Cosa, questa, da non sottovalutare, perché in Italia esistono grandi risparmiatori che l’attuale Governo non sta certo incoraggiando a spendere.
L’ulteriore caduta della domanda al consumo provoca un aumento delle scorte e un’ulteriore impennata della disoccupazione. E siccome il livello di sopportazione sociale in Italia è ormai bassissimo, è probabile che, tra qualche mese, il Governo venga travolto da rivolte sociali.
Il PD, lo ribadiamo, è messo veramente male. Da una parte c’è un indomito Cavaliere che non scopre tutte le sue carte e che gode ancora di grande credito presso l’elettorato moderato (anche perché i moderati del nostro Paese non hanno un’alternativa dopo i clamorosi errori commessi da Gianfranco Fini che ha ‘bruciato’ in meno di una anni una forza politica del 10 per cento); dall’altra parte un Movimento 5 Stelle che non perde un colpo.
Anche la vicenda degli immigrati – il “no” a sanatorie indiscriminate di Grillo e Casaleggio – se, da un lato, gli aliena l’elettorato progressista, dall’altro fa presa sull’elettorato moderato: e quest’ultimo, in Italia, è tradizionalmente più numeroso dell’elettorato progressista.
A complicare le cose ci si è messa anche la ministra Cancellieri che, in un Paese civile, sarebbe già casa. Questa donna, che ha dato una pessima prova negli incarichi che ha svolto in Sicilia, non solo non si è ancora dimessa, ma non vuole dimettersi. Ed è difesa da Letta in persona. Un ulteriore disastro, per il PD, che si ritrova non solo a presiedere un Governo ‘tassaiuolo’, ma difende, anche, una persona che è indifendibile per la gravità politica e morale degli atti che ha compiuto.
Insomma, brutti giorni si approssimano per l’economia italiana. E altrettanto brutti per il PD.
Cinque milioni di euro del bilancio della Regione Siciliana sono stati stanziati per «potenziare il…
«Un calendario di iniziative legislative e di governo per le prossime settimane». Sono le parole…
Una lista di Paesi sicuri «non esime il giudice all'obbligo di una verifica della compatibilità»…
I titolari delle licenze di nove istituti di vigilanza di Catania, su 15 ispezionati, sono stati…
Prima una richiesta da parte del coordinamento cittadino di Forza Italia, poi il coordinamento cittadino…
Furto ieri notte al punto Conad di viale Gentile a Castelvetrano, in provincia di Trapani.…