… e adesso spogliati… Il Giampiero D’Alia pensiero minuto per minuto

di Procopio da Cesarea II

In questi giorni di caldo – o forse a causa del grande caldo – il coordinatore dell’Udc siciliana, Senatore Giampiero D’Alia ci delizi con considerazioni dove l’unità di tempo, di luogo e di azione vengono frantumate. Tutto parte con un’intervista al quotidiano La Sicilia di Catania. Che noi abbiamo letto su Live Sicilia.

Partiamo con la prima: “Se questo governo regionale non viene fermato ci fa diventare peggio della Grecia”. Perché, la Sicilia di Lombardo se la passa meglio della Grecia?

Seconda considerazione. “Con il coordinatore regionale del Pdl Giuseppe Castiglione – dice sempre D’Alia – e di questa idea è anche il segretario siciliano del Pd Giuseppe Lupo, abbiamo convenuto di calendarizzare la mozione di sfiducia al governatore Lombardo per il 20 luglio, quindi, prima delle dimissioni del presidente della Regione Sicilia”. Dunque, Pdl, Pd e Udc – che a Roma governano ‘bene’ l’Italia con Monti – qui in Sicilia sarebbero pronti ad andare a braccetto contro Lombardo. Vuoi vedere che il Governo regionale si rafforza?

Apprendiamo, inoltre, una cosa che ci giunge nuova: e cioè che Castiglione e Lupo hanno in testa delle idee. Da quando?

Bella la ‘calendarizzazione’ (mamma mia che parola…) della mozione di sfiducia a Lombardo il 20 luglio: e perché non il 14 luglio, magari per ricordare, solennizzandola, la presa della Bastiglia?

Insomma: Lombardo tornerà a Grammichele (o forse da qualche altra parte) il 28 luglio e D’Alia, Lupo e Castiglione vorrebbero anticipare il tutto di otto giorni. Perché on subito? Forse dare modo all’Ars, da qui al 20 luglio, di approvare la manovra per spartire un po’ di ‘moneta’ a tutti, a titolo di ‘buonuscita’?

D’Alia ci dice che Pd e Pdl sono “anche favorevoli all’approvazione, prima della sfiducia, del disegno di legge blocca nomine”. Ma aggiunge, un po’ amareggiato, che il presidente della Prima commissione legislativa dell’Ars (Affari istituzionali), Riccardo Minardo, “guarda caso dell’Mpa, sta insabbiando il provvedimento”. E invece che dovrebbe fare Minardo? Imitare quei capponi – che per altro non sono mai esistiti – che festeggiano l’arrivo del Natale?

“Il presidente dell’Ars, Francesco Cascio, eviti che ciò accada”, dice ancora il coordinatore dell’Udc siciliana. Dimenticando che se c’è uno che non vuole sentire parlare di atti contro il Governo Lombardo, ebbene, questo è proprio Cascio, che deve ancora incassare la manovra dell’Ars e, magari, qualche altra nomina di sottogoverno.

Dopo di che D”Alia si abbandona in un tortuoso ragionamento sull’alleanza Udc.Pd. “Se il Pdl – dice – si trasforma in un partito populista, copiando Grillo, va da sé che essendoci già in corso un’ intesa (con i democratici, ndr) sul sostegno al governo Monti, sarà necessario rimanere uniti ancora di più per aiutare l’Italia a uscire dalla crisi”. Con rispetto parlando non abbiamo capito un tubo.

“Più le ali estreme si radicalizzano – aggiunge D’Alia, imitando una Pizia cogitabonda – maggiore è l’esigenza di creare un’area veramente riformista: i riformisti in Italia sono l’80 per cento”. Questo è il ragionamento di Casini che noi abbiamo accettato”.

Dunque, per D’Alia l’80 per cento degli italiani sarebbe fatto da riformisti E noi che pensavamo che almeno 8 italiani su 10 avessero le scatole piene del Governo Monti!

“Questo è il ragionamento di Casini che noi abbiamo accettato”, conclude D’Alia. Altra notizia: anche Casini ragiona…


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