E adesso facciamo come l’Uruguay, depenalizzazione della cannabis per battere il narcotraffico. Intervista a Marco Grimaldi consigliere comunale di Torino

CROLLA UN ALTRO CAPOSALDO DELL’ERA BERLUSCONIANA, LA FINI – GIOVANARDI. NATA PER COMBATTERE LA DIFFUSIONE DELLA DROGA HA FATTO DIVENTARE RICCHISSIMI I NARCO TRAFFICANTI

 

di Francesco Fustaneo

La Corte costituzionale il 12 febbraio scorso ha bocciato la legge Fini-Giovanardi che equiparava droghe leggere e pesanti: nella norma di conversione – questo il verdetto della Consulta – furono inseriti emendamenti estranei all’oggetto e alle finalità del decreto. Con tale decisione resuscita la legge Iervolino-Vassalli come modificata dal referendum del ’93 che prevede pene più basse per le droghe leggere.
Un provvedimento simbolico che contestava fortemente la Fini Giovanardi abbracciando invece la proposta di legalizzazione dalla cannabis indica era stato adottato solo poche settimane fa dal comune di Torino. Nello specifico in sede di Consiglio comunale erano stati approvati due ordini del giorno presentati da Silvio Viale (P.d.) e Marco Grimaldi (S.e.l.).

– Grimaldi, come ha accolto la sentenza che decreta l’illegittimità costituzionale della Fini-Giovanardi?
Lo diciamo da anni con tante associazioni antiproibizioniste: “illegale è la legge”. Finalmente viene abrogata la sciagurata equiparazione fra droghe leggere e droghe pesanti. A otto anni dall’approvazione (era il 21 febbraio 2006) e dopo interminabili polemiche, la Consulta mette la parola “fine” a uno dei provvedimenti normativi più stupidi dell’era berlusconiana. Una norma che ha riempito le carceri di consumatori e piccoli spacciatori senza intaccare minimamente i grandi traffici. Insomma sono contento: prima Torino, poi Obama, adesso la Consulta. Come ho detto alla Zanzara a Radio 24 “povero Giova..”.
– Facciamo un passo indietro: ci parli dell’adozione da parte del Consiglio comunale di Torino della sua proposta di legalizzazione della cannabis .
Torino è stata la prima grande città in Italia a chiedere al Parlamento l’abrogazione della legge Fini-Giovanardi, chiedendo di mettere fine alle politiche proibizionistiche che hanno solo regalato ai narcotrafficanti centinaia di miliardi di euro. Vogliamo togliere dall’illegalità centinaia di migliaia di cittadini con un nuovo impianto di legge volto alla legalizzazione delle droghe leggere.

 

– Depenalizzazione dell’uso della cannabis a prescindere dalla quantità e vendita legale autorizzata dallo Stato sono due concetti diversi. La prima misura in luogo della seconda non sarebbe “eticamente” preferibile?
Vorrei che si depenalizzassero i consumi delle droghe ma si comprendesse che senza la legalizzazione dell’autoproduzione e di modalità simili ai cannabis social-club spagnoli si rischierebbe solo di fare un regalo al narcotraffico. Per capirci evitiamo che per la legge un cittadino possa farsi una “canna” se la compra dalla mafia, se è malato possa farsi prescrivere il “bedrocan” ma solo se lo importa dall’Olanda passando dalla Svizzera. Questa è l’ipocrisia che vogliamo superare, liberare centinaia di migliaia di consumatori dalle narco-mafie e dal proibizionismo e migliaia di malati dall’idiozia dei conservatori.


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