Sul basamento di una colonna del monumento è comparsa una frase che alludeva a delle presunte doti sessuali. Dall'indignazione è nato un flash mob. Fedra Sciacca ha provveduto, senza chiedere nulla in cambio, a rimuoverlo. Guarda le foto
Duomo di Messina imbrattato con una scritta oscena Giovane lo ha rimosso: «Spinta solo da senso civico»
Una settimana fa qualcuno ha imbrattato il basamento di una colonna di marmo del Duomo di Messina con una frase che alludeva alle proprie presunte doti sessuali. A denunciare l’accaduto è stato il movimento PuliAmo Messina che con delle foto sulla pagina Facebook ha documentato lo scempio. «Se le doti sessuali di taluni avessero un corrispettivo anche a livello intellettuale – hanno commentato – non assisteremmo a simili porcate: una scritta indecente realizzata sull’antico portale della basilica Cattedrale, sopravvissuto per 600 anni a terremoti e guerre ma non all’inciviltà e idiozia del messinese».
Dall’indignazione per quel gesto sono è nato il flash mob Marmo offeso, organizzato dal movimento davanti al Duomo martedì mattina. Poche ore dopo è arrivata la richiesta di poter rimuovere la scritta. Ad avanzarla è stata Fedra Sciacca, giovane diplomata all’opificio delle pietre dure di Firenze. Senza chiedere nulla in cambio e dopo aver ottenuto l’autorizzazione dalla Curia e dalla Soprintendenza, con la sua valigetta rossa e il camice bianco ha ripulito la colonna. «Ho voluto eccezionalmente eseguire questo piccolo intervento, esclusivamente per senso civico – spiega Fedra a MeridioNews – E anzi, avrei voluto che rimanesse riservato perché l’intento non era quello di provocare un effetto mediatico».
«Un’azione che dà pienezza al flash mob e che dimostra ancora una volta – si legge nel commento a corredo delle foto sul social network di PuliAmo Messina – che la vera chiave per la crescita di una comunità è nelle mani di noi tutti cittadini. Fedra ha chiesto con urgenza di poter restaurare volontariamente il portale, spinta come noi dal desiderio di far risplendere la bellezza. Adesso spetta a noi tutti vigilare, tutelare e rispettare la nostra città».