Martina Spina e Serena Amantia della squadra EtnaRobot di Mascalucia sono state le sole italiane a competere nella categoria regolar junior. «Hanno messo a frutto tutto quello che hanno imparato», ha commentato il professore Roberto Spina
Due giovani siciliane alla World robot olympiad Le uniche rappresentanti dell’Italia a Budapest
Ci sono ragazzini di lingue e nazionalità di ogni tipo ai campionati mondiali di robotica che si sono svolti lo scorso fine settimana a Budapest. Dall’Egitto alla Turchia agli Stati Uniti. E tra questi, anche Martina Spina, studentessa del liceo scientifico, e Serena Amantia, che frequenta la terza media, della squadra EtnaRobot di Mascalucia, uniche siciliane a rappresentare l’Italia, che si sono conquistate un posto tra i partecipanti nella categoria regolar junior (13-15 anni) avendo vinto, lo scorso maggio, il titolo nazionale a Brescia.
Più di 100 squadre da 70 nazioni del mondo a lavoro sul tema della smart city, la città intelligente. «Le nostre ragazze hanno montato da zero un robot, senza istruzioni e schemi precostituiti, in grado di portare a termine alcune missioni all’interno della città intelligente in un’ora», spiega Roberto Spina, docente di Matematica dell’istituto Leonardo da Vinci di Mascalucia.
In palio il primato di campione del mondo, conteso con Giamaica, Cina e altre nazioni asiatiche che hanno una tradizione importante e che tengono tantissimo al titolo. Insieme alla collega Alessia Pisano, Spina ha comprato il circuito per fare esercitare le ragazze prima della competizione.
«Dopo la Robocup che si è tenuta a metà aprile in Toscana abbiamo avuto 15 giorni per prepararci per la gara nazionale e dopo la pausa estiva un paio di mesi per mettere a punto un piano per questa competizione mondiale. Già essere qui è motivo di orgoglio, hanno messo a frutto tutto quello che hanno imparato e hanno fatto un ottimo lavoro e un’ottima figura».
Sono giovanissime Martina e Serena, due piccole promesse del mondo informatico. Un ambito che, almeno nel nostro Paese, sembra essere riservato ancora per lo più agli uomini. «Queste ristrettezze sono solo nella nostra Nazione, in aeroporto abbiamo incontrato team totalmente al femminile, in molti Paesi le ragazze sono molto più presenti dei ragazzi ed è forse un retaggio del nostro Paese considerare queste discipline per uomini».
I compagni di classe, però, hanno scritto alle ragazze tanti messaggi di incoraggiamento. «I ragazzi sono attratti da questa competizione, tant’è che abbiamo creato un gruppo di Whatsapp per tenerli aggiornati sugli sviluppi e per coinvolgerli il più possibile». E le due aspiranti campionesse non vedono l’ora di andare avanti e raggiungere sempre nuovi traguardi. «Quando finirà la scuola Martina studierà Informatica, qui o all’estero. Serena invece è attratta dalla robotica. Sono entrambe molto brave e sarebbero due talenti sprecati se non inseguissero il loro sogno».