Da un'esigenza balneare - «Dove andiamo a mare?» - è nata una delle dieci idee selezionate come rivoluzionarie nell'ambito dei programmi avviati per l'Expo di Milano 2015. A sperimentarla sotto la torre Eiffel tre giovani con la voglia di tornare a fare impresa in Sicilia. Fra poco meno di un mese verrà rilasciata la versione beta e successivamente sarà pronta a rispondere a tutte le domande geolocalizzate degli utenti di tutto il mondo
«Dove?», Panpan risponde in un tweet L’app rivoluzionaria inventata da tre siciliani
Fare domande geolocalizzate attraverso il proprio smartphone. O, per dirla in maniera più semplice, chiedere informazioni agli utenti dei social network inviando la richiesta solo a quelli che si trovano nella zona interessata e che possono rispondere con più precisione. Questa è l’idea semplice ma rivoluzionaria alla base di Panpan, un’applicazione inventata da tre giovani siciliani, Michele Spina, Walter Bellante e Antonio Fumalari. Un progetto che ha visto la luce quasi per scherzo nelle lunghe giornate estive dell’isola. «L’idea è nata da un’esigenza balneare – spiega Fumalari – Vivendo a Messina abbiamo la possibilità di scegliere in quale costa fare il bagno, e con gli amici ci siamo chiesti se esisteva un’app che permettesse di fare domande a chi si trovava in un luogo specifico». Ci sono alghe? C’è traffico? Dalle normali richieste che giovani universitari potrebbero avere più a cuore a quelle relative a qualsiasi ambito. Il passo è breve.
Michele Spina, Walter Bellante, Antonio Fumalari«L’idea è quella di indirizzare le richieste ai server di Panpan attraverso gli hashtag; da lì il programma invierà i messaggi agli utenti che possono rispondere perché si trovano nella zona». Per il momento, come suggerisce l’uso sistema di etichettatura reso famoso da Twitter, il prototipo dell’app funziona attraverso il servizio più celebre di microblogging. «Ma il piano prevede di svilupparla anche per le altre piattaforme», precisa Antonio Fumalari.
Come la nascita della loro creatura, anche l’incontro tra i tre ideatori è avvenuto quasi per caso. «Mi trovavo a Parigi per il mio dottorato e lì ho conosciuto Michele e Walter che si trovavano in Francia per le rispettive tesi». Accomunati dalla provenienza geografica (un fattore che ritorna) «non ci siamo più lasciati». All’ombra della torre Eiffel i tre siciliani hanno trovato anche i primi sponsor importanti, a cominciare dall’istituto di alta formazione Hec. Poi è avvenuto il contatto con realtà italiane che si occupano del mondo delle start-up come Make a cube e quindi il progetto da loro sostenuto assieme a Telecom Italia, Changemakers for Expo 2015, l’incubatore legato all’Esposizione universale di Milano che ha messo assieme le dieci migliori idee che potranno cambiare la vita a dieci milioni di persone.
Oggi Panpan e l’altro progetto siciliano selezionato, Orange fiber, saranno ospiti dell’inaugurazione del Working capital accelerator di Catania. E Fumalari non nasconde la voglia di tornare in Italia. «In Francia ci troviamo benissimo, ma ci sono alcuni buoni motivi per tornare». L’interesse di grossi gruppi nei confronti di idee nuove legate al mondo digital, il costo della manodopera favorevole e la voglia di tornare a fare impresa in Sicilia. «Lì trovi i contatti – precisa – ma ci sentiamo pronti, sentiamo meno l’assenza dell’ecosistema francese». Anche se fino a novembre «continuerà la fase d’incubazione a Parigi». Un momento delicato, visto che alla fine di giugno la versione beta di Panpan verrà rilasciata all’interno di comunità chiuse che la testeranno in attesa del lancio negli store. Poi seguirà un altro periodo in Lombardia, in concomitanza con l’Expo e il periodo di maggiore impegno con il progetto Changemakers. E dopo, per trovare questi tre giovani imprenditori, basterà inviare una domanda a Panpan.