Doppio binario, tutti contro le Ferrovie Demolizioni dalla pescheria a San Cristoforo

«Il progetto delle Ferrovie è un’offesa per Catania, questa battaglia sarà la nostra No Tav». Il sindaco Raffaele Stancanelli invita la città alla mobilitazione contro il piano di Rfi che prevede il raddoppiamento dei binari dalla stazione centrale ad Acquicella. Accanto a lui, nella conferenza stampa al Comune, ci sono i rappresentanti del Forum catanese per la cultura e l’ambiente che si batte contro il progetto di Rfi e si fa promotore di una controproposta che eviterebbe la demolizione di importanti edifici storici, garantirebbe la salvaguardia dei siti archeologici e la rivalutazione degli Archi della Marina, trasformati in parco ciclabile. Idee di cui si parla da tre anni, previste anche dal piano regolatore approntato dall’amministrazione Stancanelli e attualmente al vaglio del Genio Civile.

Peccato che nel frattempo le Ferrovie abbiano portato avanti ben altri progetti, forti dell’accordo di programma siglato nel 2004 con il Comune di Catania guidato allora da Umberto Scapagnini e con l’avvallo della Soprintendenza, retta da Gesualdo Campo. Il piano di Rfi prevede l’interramento della stazione centrale nove metri più in basso e la risalita dei binari sugli Archi della Marina attraverso una rampa parallela al Passiatore. Quindi si scenderebbe nuovamente sottoterra all’altezza delle Terme dell’Indirizzo con un binario raddoppiato in trincea, come accadrebbe in via San Calogero, o in galleria fino alla stazione di Acquicella. Secondo le Ferrovie il numero di convogli che transiterebbero sugli Archi, dove già passa il doppio binario, crescerebbe da 70 a 270 al giorno, con conseguente aumento dell’inquinamento acustico. Da qui l’esigenza di collocare una calotta protettiva in plexiglass alta sette metri sul viadotto. Un ingombrante biglietto da visita per chi entra a Catania da piazza Alcalà che impedirebbe la vista dell’arcivescovado e di palazzo Biscari.

Si assisterebbe poi all’abbattimento di alcuni edifici settecenteschi di enorme pregio nella zona delle Terme e di piazza Federico di Svevia. «Stabili per cui sono stati spesi anche fondi europei – fa notare il Gruppo Azione Risveglio, in prima fila nella battaglia – come l’Ostello Agorà, ristrutturato recentemente e punto di riferimento per moltissimi giovani». Per non parlare del rischio di scavare un tunnel in una zona ricca di reperti dell’antica città greco-romana. «Anche nel quartiere di San Cristoforo – aggiunge il prof. Paolo La Greca, consulente del Comune per il piano regolatore – si parla di una densità di demolizioni importante, ma i residenti sono all’oscuro di tutto». La Greca va oltre, ipotizzando altri rischi. «Sugli Archi passeranno molti treni merci che trasportano anche gas e carburante – denuncia l’ex preside di Ingegneria – tutto questo in pieno centro e su un viadotto che ha più di 150 anni».

L’intervento delle Ferrovie nella zona compresa tra la stazione Centrale ad Acquicella si inserisce in un progetto più ampio che prevede il raddoppiamento del binario a partire da Cannizzaro, contenuto nell’accordo di programma siglato nel 2004. I lavori nella tratta Cannizzaro-piazza Europa sono nella fase conclusiva. «Adesso – spiega il sindaco Stancanelli – Rfi dovrebbe provvedere all’interramento del secondo segmento, da piazza Europa alla stazione centrale, su cui noi siamo d’accordo, invece si stanno concentrando sul progetto degli Archi».

In merito al nodo stazione centrale-Acquicella, il piano regolatore prevede di spostare i binari su un percorso diverso, più a sud del Castello Ursino, fuori dalla città storica. La stazione interrata verrebbe collegata ad Acquicella con un percorso interamente sottoterra. Una galleria che passerebbe sotto lo specchio di mare antistante la capitaneria di porto, per proseguire nelle viscere di San Cristoforo, bucando il banco lavico del 1669 ed evitando di incontrare siti archeologici. Quindi la lenta risalita verso Acquicella dove i binari tornerebbero in superficie. Gli Archi della Marina verrebbero liberati dalla cintura ferroviaria e lasciati al transito di pedoni e ciclisti. «Alla fine dei lavori – immagina l’architetto Antonio Pavone, presidente di Italia Nostra – i catanesi avrebbero a disposizione un parco ciclabile lungo tre chilometri, da piazza Europa ad Acquicella». I tecnici del Comune assicurano che «bucare la roccia costa meno che forare un terreno fragile» e che i costi, rispetto al progetto di Rfi per cui servono circa 500 milioni di euro, aumenterebbero di 116 milioni di euro. «Soldi – assicura il sindaco – che potrebbero essere recuperati dalla dismissione delle aree di proprietà delle Ferrovie lungo la costa». I terreni liberati dai binari diventerebbero, secondo Stancanelli, «appetibili». Il sindaco non risponde però in merito alla possibile destinazione, ma garantisce che «non ci sarebbero tentativi di speculazione». Nel frattempo è iniziato il confronto con Rfi e il 26 giugno ci sarà un incontro tra Comune e Ferrovie. Ma un accordo è difficile. Il progetto contenuto nel Prg non potrebbe essere accolto come una variante, ma come un piano del tutto nuovo. E il piano di Rfi ha già il via libera dato dall’amministrazione Scapagnini. «Non è colpa del destino se siamo arrivati a questa situazione – sottolinea Filippo Cosentino, del Forum – ma di una giunta che aveva lo stesso colore di quella attuale».

Il fronte del no è compatto. Il Forum, che unisce cinque associazioni ambientaliste (Italia nostra, Fondo ambiente italiano, Istituto italiano dei castelli, Inner wheel di Catania, Etna garden club), agisce in sinergia con il Comune. Da due settimane è possibile firmare la petizione Questo treNo non lo prendo. E sabato inizieranno le iniziative di sensibilizzazione della cittadinanza. Alle 17 ci sarà un flash mob davanti al Castello Ursino e da lì partiranno le passeggiate nei «luoghi del disastro annunciato». Quindi, il 29 giugno, la parata  C’era una volta il mare, da piazza Roma agli Archi della Marina, organizzata dal Gar. «Se passa il progetto della Ferrovie – conclude l’architetto Pavone – i catanesi diranno addio per secoli alla possibilità di affacciarsi sul mare, non possiamo permettere di pregiudicare il futuro di questa città».


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Comune e società civile si oppongono al progetto di Rfi per il raddoppio del binario tra la stazione centrale e Acquicella. A rischio edifici storici, tra cui l'Ostello Agorà, e siti archeologici. Sugli Archi della Marina, che verrebbero coperti da una struttura in plexiglass, passerebbero 200 treni in più al giorno. «La città si mobiliti - invoca il sindaco Stancanelli - sarà la nostra No Tav». L'alternativa prevista nel Piano regolatore è condivisa dal Forum delle associazioni. Guarda il confronto fotografico

Comune e società civile si oppongono al progetto di Rfi per il raddoppio del binario tra la stazione centrale e Acquicella. A rischio edifici storici, tra cui l'Ostello Agorà, e siti archeologici. Sugli Archi della Marina, che verrebbero coperti da una struttura in plexiglass, passerebbero 200 treni in più al giorno. «La città si mobiliti - invoca il sindaco Stancanelli - sarà la nostra No Tav». L'alternativa prevista nel Piano regolatore è condivisa dal Forum delle associazioni. Guarda il confronto fotografico

Comune e società civile si oppongono al progetto di Rfi per il raddoppio del binario tra la stazione centrale e Acquicella. A rischio edifici storici, tra cui l'Ostello Agorà, e siti archeologici. Sugli Archi della Marina, che verrebbero coperti da una struttura in plexiglass, passerebbero 200 treni in più al giorno. «La città si mobiliti - invoca il sindaco Stancanelli - sarà la nostra No Tav». L'alternativa prevista nel Piano regolatore è condivisa dal Forum delle associazioni. Guarda il confronto fotografico

Comune e società civile si oppongono al progetto di Rfi per il raddoppio del binario tra la stazione centrale e Acquicella. A rischio edifici storici, tra cui l'Ostello Agorà, e siti archeologici. Sugli Archi della Marina, che verrebbero coperti da una struttura in plexiglass, passerebbero 200 treni in più al giorno. «La città si mobiliti - invoca il sindaco Stancanelli - sarà la nostra No Tav». L'alternativa prevista nel Piano regolatore è condivisa dal Forum delle associazioni. Guarda il confronto fotografico

Comune e società civile si oppongono al progetto di Rfi per il raddoppio del binario tra la stazione centrale e Acquicella. A rischio edifici storici, tra cui l'Ostello Agorà, e siti archeologici. Sugli Archi della Marina, che verrebbero coperti da una struttura in plexiglass, passerebbero 200 treni in più al giorno. «La città si mobiliti - invoca il sindaco Stancanelli - sarà la nostra No Tav». L'alternativa prevista nel Piano regolatore è condivisa dal Forum delle associazioni. Guarda il confronto fotografico

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]