Non solo il governo letta-alfano-bilderberg non ha dato alcuna risposta alla protesta popolare. Ma si accinge ad approvare una legge elettorale-truffa che nega agli italiani la possibilita' di scegliere i propri rappresentanti al parlamento nazionale
Domani torna in piazza il Movimento del 9 dicembre: tutti a Roma, davanti Montecitorio. Mariano Ferro: “Daremo battaglia”
NON SOLO IL GOVERNO LETTA-ALFANO-BILDERBERG NON HA DATO ALCUNA RISPOSTA ALLA PROTESTA POPOLARE. MA SI ACCINGE AD APPROVARE UNA LEGGE ELETTORALE-TRUFFA CHE NEGA AGLI ITALIANI LA POSSIBILITA’ DI SCEGLIERE I PROPRI RAPPRESENTANTI AL PARLAMENTO NAZIONALE
Vogliamo svegliare questa Italia in tutti i modi possibili per creare un solido argine al tentativo di tenere in ginocchio il Paese.
Lo ha detto il leader dei Forconi, Mariano Ferro, annunciando per domani alle 10,00, a Roma, all’hotel Nazionale di Piazza Montecitorio, un incontro del Coordinamento dei movimenti che ha dato inizio alle manifestazioni del 9 Dicembre 2013.
Ci saremmo attesi dal Governo nazionale – dice Ferro – una diversa attenzione a quel chiaro messaggio che tante piazze dItalia, pur tra confusione e qualche contraddizione, hanno lanciato: il messaggio di un popolo ormai allo stremo e con un malessere che ha raggiunto il livello di guardia”.
“Ci attendevamo uninversione di rotta – aggiunge il leader dei Forconi – ed invece ci ritroviamo una proposta di legge elettorale che chiude le porte alle preferenze e pensa di lasciare fuori le minoranze, magari per ritrovarsi domani l’uomo solo al comando. Noi abbiamo fatto la nostra parte: abbiamo allontanato i violenti, abbiamo cercato il dialogo, abbiamo pagato il prezzo della confusione che ha originato la nascita di tantissimi leader con la improbabile tendenza al comando, ci siamo fatti additare come venduti, abbiamo incassato gli insulti più beceri, ma se la risposta al malessere sociale sono l’indifferenza e l’arroganza, questo coordinamento di persone, destinato ad allargarsi, non può non prendere in considerazione una seconda fase”.
“Saremo, come dice il Presidente del Consiglio, una minoranza della minoranza – ha concluso Mariano Ferro – ma abbiamo la presunzione di pretendere un Paese normale dalle nostre istituzioni che negli ultimi dieci anni non abbiamo mai scelto.