Domani sciopero della Formazione. Lazzano: “Certe organizzazioni sindacali si sono vendute i dipendenti”

UNA CHIACCHIERATA A RUOTA LIBERA CON ALESSANDRO LAZZANO, ESPONENTE DELL’ASSOCIAZIONE LAVORATORI LIBERI DEL SETTORE

Per una nostra svista, nella prima versione dell’articolo, abbiamo scritto che la manifestazione dei lavoratori della Formazione professionale della Sicilia sarebbe stata oggi. Ci siamo sbagliati: come abbiamo corretto, la manifestazione è domani mattina. Ce ne scusiamo con i lettori e con gli interessati. 

Domani, in Sicilia, scioperano i lavoratori della Formazione professionale. Tra i protagonisti di questa protesta c’è l’Unione lavoratori liberi di questo settore. Non è un sindacato, ma una libera associazione di lavoratori.

La presenza, allo sciopero di oggi, di quest’associazione suona un po’ strana, trattandosi di persone che, nel corso di questi mesi, hanno sempre provato a dialogare con il Governo regionale.

Al uno dei protagonisti di questa associazione – Alessandro Lazzano – abbiamo posto alcune domande.

Come mai avete deciso di scioperare?

“Un gruppo di lavoratori, sindacalizzati e non, ha deciso di manifestare lo stato di disagio per le mancate retribuzioni. Questo perché l’Amministrazione regionale ha erogato ad oggi acconti a valere sulla prima annualità dell’Avviso 20/2011 che hanno permesso il pagamento delle retribuzioni fino al marzo di quest’anno. Non è stata ancora avviata, a distanza di 6 mesi, la seconda annualità e pertanto la stessa Amministrazione non ha ancora erogato gli acconti. Dunque solo per l’anno 2013, nella migliore delle ipotesi, mancano fino ad ora 9 mensilità. Ciò posto, il Governo regionale non può scaricare la colpa solo sugli enti di formazione”.

Ci sono altre criticità?

“Certo. Un’altra criticità è data dai nuovi esuberi causati dall’ulteriore taglio sulle ore di attività formative e dal conseguente ritardo con cui ci si appresta a partire con la seconda annualità dell’Avviso 20. Non comprendiamo, poi, i metodi di gestione di detti esuberi e temiamo che la ormai insopportabile lentezza di questo Governo faccia rimanere senza incarico e senza retribuzione questo personale per lungo tempo”.

Ci faccia capire: ma voi non avevate aperto un dialogo con questa Amministrazione?

“Certamente! Sin dall’insediamento, grazie all’iniziale disponibilità dell’assessore Nelli Scilabra e del suo Gabinetto, abbiamo interloquito con questa Amministrazione segnalando le criticità del settore e chiedendo una inversione di rotta nella tutela del personale e nell’erogazione degli emolumenti. Siamo riusciti ad ottenere l’aggiornamento dell’Albo regionale degli operatori (a cui solo noi abbiamo creduto), che dal 1997 giaceva nei magazzini dell’assessorato; abbiamo ottenuto il ritorno al doppio conto corrente: uno per la ‘gestione’ e uno per il ‘personale’, supportato da una anticipazione delle somme maggiore (pari al 75% anziché il 25%); abbiamo chiesto e poi supportato l’opera di pulizia del settore. Ma tutto questo non basta. Non si può attendere mesi e mesi per avere corrisposte le retribuzioni! E non è nemmeno vera la favoletta che gli enti hanno ricevuto i soldi, perché come detto prima, ancora devono essere erogati i saldi relativi alla prima annualità”.

E poi cosa è successo?

“Diciamo che a questa prima fase di disponibilità da parte dell’Amministrazione, anche attirandosi le critiche di altre Organizzazioni Sindacali ben ‘più potenti’, ne è seguita un’altra, diciamo così, di normalizzazione. Sull’altare di accordi più generali, a livello politico-sindacale, il rapporto tra noi e il Governo si è un po’ raffreddato: il Governo ha deciso di ascoltare solo la triplice sindacale (Cgil, Cil e Uil ndr) e ciò storicamente non porta nulla di buono per i lavoratori. Si è rallentato il processo che avrebbe dovuto portare alla pubblicazione in GURS dell’Albo aggiornato e si è, soprattutto, firmato un accordo per l’individuazione e gestione degli esuberi che non è a garanzia dei lavoratori sia per l’individuazione, sia per la successiva ricollocazione in altri enti con posti vacanti. E’ stata riesumata la Cassa integrazione, che benché sia uno strumento di sostegno al reddito, non garantisce, ovviamente, il mantenimento dei livelli retributivi in considerazione anche del fatto che questa Amministrazione non è riuscita, per il 2012, ad integrare, per come avrebbe dovuto, l’indennità di Cassa integrazione fino all’80% della retribuzione, erogando soltanto un misero 7.7% a fronte del 20 e passa per cento”.

Perché parla di accordi politico-sindacali?

“Guardi, è notorio che la triplice, alla vigilia di uno sciopero indetto pochi giorni fa, ha avuto un incontro col governatore e, in quell’occasione, si è parlato – oltre che della numerose problematiche che attengono al mondo del precariato in genere – anche dell’ipotesi di riforma del nostro settore e, come per magia, un minuto dopo era tutto risolto e lo sciopero è stato revocato! I maligni dicono che le organizzazioni sindacali abbiano avuto la rassicurazione di una loro partecipazione attiva nel processo di riforma”.

In che termini?

“Con l’inserimento di esponenti delle stesse organizzazioni sindacali nel futuro consiglio di amministrazione dell’istituenda Agenzia unica della formazione professionale individuata, almeno così si dice, nel Ciapi di Priolo”.

Insomma, lei ci sta dicendo che le classiche organizzazioni sindacali hanno fatto un accordo di potere sulla pelle dei lavoratori del settore?  

“Non siamo noi a dirlo: sono i fatti che parano da soli. Ma c’è di più”.

Cioè?

“Forse il governatore Rosario Crocetta ha dimenticato che già nel consiglio di amministrazione del Ciapi di Palermo, da lui liquidato, sedevano i rappresentanti delle organizzazioni sindacali. E ciò, com’è noto, non ha di certo impedito lo scempio che si è perpetrato!”.

Ritornando alle rivendicazioni dello sciopero, quali sono le altre criticità?

“Ovviamente una grossa criticità è stata la famosa decurtazione di somme per il recupero delle integrazioni concesse negli anni precedenti agli enti di formazione siciliani. La Regione per salvare qualche suo alto burocrate ha inteso risolvere la questione sollevata dalla Corte dei Conti trattenendo d’imperio le somme contestate dalle erogazioni a valere dell’Avv.20/2011, somme del Fondo Sociale Europeo, facendo una chiara forzatura del regolamento europeo, come più volte sottolineato dal vostro giornale. Ora, il problema che dovrebbe riguardare gli Enti gestori finisce inevitabilmente per riversarsi sui lavoratori che, vista la mancanza di risorse, si vedono decurtare le loro retribuzioni di numerose mensilità. Ovviamente sto sintetizzando, ma il nocciolo del problema sta sempre nel fatto che, alla fine, è sempre l’anello debole, cioè i lavoratori, a pagare il prezzo più alto. Anche a tutto ciò l’amministrazione non ha saputo trovare una soluzione che oltre che salvare qualche alto dirigente dalla scure della Corte dei Conti tenesse in debita considerazione i legittimi diritti degli incolpevoli operatori del settore”.

Come vedete il futuro?

“Ci piacerebbe capire se l’ipotesi di riforma, illustrata, ad oggi, non da atti ufficiali, ma solo dalle interviste del Governatore e dell’assessore Scilabra, abbia un fondamento. Anche perché ricordiamo che siamo stai i primi a proporre l’istituzione di un Agenzia Unica del Personale, con diverse ipotesi di lavoro. L’ultima e più complessa bozza di riforma è stata proposta financo in V Commissione Lavoro dell’Ars”.

Siete o no pentiti di aver dialogato per mesi con un Governo regionale che, alla fine – l’avete detto voi – ha chiuso accordi con organizzazioni sindacali che si sono giocati i lavoratori, come nella ‘migliore’ tradizione siciliana?

“Siamo molto amareggiati. Il Governo ci ha pugnalato alle spalle. Ma noi, a differenza di altri, non cerchiamo posti nei consigli di amministrazione. Noi facciamo gli interessi dei lavoratori. Quindi, anche se delusi, restiamo disponibili al confronto. Fermo restando che non potremmo mai accettare una sorta di precarizzazione dei lavoratori , cosi come ventilato in alcune uscite pubbliche del governatore Crocetta”.

Chi v sta aiutando in questa giornata di sciopero? 

“Vi ringrazio per questa domanda. nel rispondere, colgo l’occasione per ringraziare l’UGL e lo SNALS Formazione professionale e, nella fattispecie, Toni Provenzale, Giuseppe Milazzo e Danilo Gelsomino per il sostegno dato a questa protesta che nasce dal basso, per la condivisione di questi temi e per la sempre presente attenzione alle problematiche dei lavoratori tutti. Invito, in ultimo, tutti i lavoratori, sindacalizzati e non, a scendere in piazza e gridare lo stato di disagio che stiamo tutti attraversando. Oggi, mercoledi 27 novembre dalle 9.00 presso la sede dell’assessorato all’Istruzione e Formazione professionale, in via Regione siciliana 33 angolo c.so Calatafimi”.

 


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