Distilleria Bertolino, polemiche sulla delocalizzazione M5S: «Incredibile imprudenza di Regione e Comune»

La distilleria Bertolino di Partinico è ancora una volta al centro di una discussione che riguarda l’ambiente. Con un’audizione congiunta in quarta commissione all’Ars, voluta dai deputati cinquestelle Valentina Palmeri e Giampiero Trizzino, si è cercato di fare luce sul trasferimento dell’azienda, che dalla sede storica di via dei Platani sarà spostata in contrada Bosco Falconeria, a ridosso del territorio del Comune di Alcamo. Un’area che tuttavia finora è stata a vocazione prettamente agricola e ha visto sorgere aziende di ristorazione e agriturismi. 

«Non siamo contrari alla delocalizzazione della Bertolino – spiega Palmeri – denunciamo però le modalità con cui questa sta avvenendo». Per consentire lo spostamento dell’impianto, infatti, il consiglio comunale di Partinico ha approvato due variazioni urbanistiche con cui contrada Bosco Falconeria, da zona agricola diventa area industriale. Passaggio inverso, invece, per il terreno in via dei Platani, che diventerà zona residenziale. «Se io fossi stato un consigliere comunale di Partinico – dice Aurelio Angelini, esperto nelle politiche di gestione e pianificazione delle risorse Ambientali – ci avrei pensato mille volte e poi avrei votato mille volte no a una delibera che prevede un avvaloramento patrimoniale di un’impresa titolare di entrambe le aree».

E se da una parte il sindaco di Partinico, ascoltato in commissione, ha rivendicato l’autonomia del proprio Comune in merito di scelte urbanistiche, dall’altra i parlamentari del Movimento cinque stelle hanno richiesto anche il parere della Regione, rea, a loro dire, di non avere richiesto al Comune la Valutazione ambientale di sicurezza, necessaria in questi casi. «In commissione è venuto Salvatore Giglione, dirigente del dipartimento Urbanistica dell’assessorato regionale Territorio e Ambiente – continua Palmeri – e ha risposto che tutte queste obiezioni saranno prese in considerazione più avanti, quando ci sarà il progetto definitivo. Il sindaco invece ha chiaramente detto che chi ha avviato delle attività di tipo agricolo o agrituristico in quella zona lo ha fatto a proprio rischio e pericolo visto che era nei piani la trasformazione della contrada in area industriale».

«La spinta a intervenire in questa vicenda – concludono Palmeri e Trizzino – arriva soprattutto dal territorio, dopo le segnalazioni dei cittadini residenti attorno all’area di Partinico, ma anche di sindaci di comuni come Alcamo e Trappeto. Abbiamo riscontrato inoltre la mancanza di nullaosta e pareri nella stessa delibera consiliare. Ciononostante con un decreto assessoriale è stata esclusa dalla Vas la nuova area in contrada Bosco Falconeria, assurdo se pensiamo che si tratta di un impianto a rischio di incidente rilevante, come è stato da anni classificato».


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