Dispersione scolastica, a Palermo riguarda un alunno su 4 Ciulla: «Il disagio sociale è la vera fonte dell’abbandono»

A Palermo il 25,4 per cento degli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado si trova in una situazione di dispersione scolastica. È questo il dato più preoccupante fornito dall’Osservatorio provinciale sull’impatto del fenomeno nel capoluogo, presentato al centro diaconale La Noce durante il convegno SchoolPlus: dalla dispersione all’inclusione scolastica. La percentuale risulta essere particolarmente preoccupante se rapportata a quella nazionale, che riguarda il 17,6 per cento dei giovani, e a quella europea, che scende fino al 12,8 per cento.

Analizzando nel dettaglio la natura della dispersione scolastica nel capoluogo siciliano, si nota come soltanto nel 2,15 per cento dei casi si tratti di un abbandono tout court. Ben il 19,89 per cento di questi giovani abbandona dopo non essere stato ammesso alla classe successiva: lo 0,15 per cento degli abbandoni di questo tipo riguarda gli alunni della scuola primaria, si sale fino al 4,64 per cento nelle classi della scuola primaria di secondo grado fino a toccare quota 14,55 per cento durante gli anni della scuola secondaria di secondo grado. Permane uno 0,6 per cento di evasione scolastica (0,13 per cento primaria, 0,12 secondaria di primo grado e 0,35 di secondo grado).  Ancora, l’1,63 per cento degli alunni non ha assolto l’obbligo di istruzione al compimento dei 16 anni (0,29 per cento per quel che riguarda la scuola secondaria di primo grado e l’1,34 per cento di secondo), mentre il 5,21 per cento degli alunni della scuola secondaria non ha avuto convalidato l’anno scolastico per le assenze.

«Il tema della dispersione è complesso – dice l’assessore alle Attività sociali del Comune di Palermo Agnese Ciulla – e spesso non è legato a una totale assenza dalla scolastica, ma a una frequenza irregolare. Il tema reale è il disagio sociale; la dispersione, infatti, è spesso un sintomo di una situazione di questo tipo in alcune famiglie. L’attuazione di misure concrete è connessa alla possibilità di costruire reti che vedano la partecipazione di tutti gli attori in gioco: l’assessorato alla scuola, quello alle attività sociali e l’ufficio scolastico regionale, ma anche le scuole, gli enti di volontariato e le associazioni del terzo settore. Occorre collaborare – conclude – e raccordare procedure di presa in carico dei nuclei familiari nel momento in cui ci sono dei campanelli di allarme».

Proprio allo scopo di arginare il fenomeno sono stati individuati otto progetti, cofinanziati dalla Fondazione con il Sud in 23 scuole di Palermo che hanno coinvolto 6500 studenti tra i sei e i diciassette anni e che hanno visto la partecipazione di 520 docenti, 500 famiglie, 43 associazioni del terzo settore e dieci enti pubblici. «Sui progetti per il contrasto alla dispersione scolastica grava il limite temporale – dice Girolamo Di Giovanni, rappresentante della rete dei progetti contro la dispersione scolastica a Palermo -. Occorre continuare a lavorare per portare il sociale all’interno della scuola. Ciò aiuta a legare la scuola al territorio. Occorre creare un ponte con la scuola, questo può essere il valore aggiunto. E’ crollato il patto sociale tra le famiglie e la scuola, così come quello tra il cittadino e le istituzioni. O si interviene in questo senso oppure si farà molta fatica. In questo senso trova la sua ragion d’essere l’utilizzo di metodologie che hanno a che fare con l’educativa di strada, non formali come l’intervento con i gruppi di classe, per lavorare sui livelli motivazionali e relazionali e sul clima della classeche hanno avuto un buon impatto. Questo aiuta a evitare che non si seguano solo le storie individuali – conclude Di Giovanni – e il processo per cui le percentuali sulla dispersione scolastica vengano letti come meri dati statistici».

La Fondazione con il Sud, tramite l’impresa sociale Con i bambini, interamente partecipata, ha pubblicato i primi due bandi finanziati col Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, dedicata alla prima infanzia e all’adolescenza per un totale di 115 milioni di euro per l’Italia. Le iniziative sono rivolte a organizzazioni del terzo settore e al mondo della scuola. 


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