Dopo la segnalazione di MeridioNews sui graffiti anticlericali apparsi all'inizio della settimana in centro storico, gli operai della Multiservizi si sono messi all'opera. E così, già ieri sera, sono iniziati i lavori di ripulitura di portoni e lastre di pietra lavica imbrattati da un ignoto writer (che pare firmarsi Zonk). Guarda le foto
Disegni osceni in via Etnea, pulizie in corso «Ripristino nel più breve tempo possibile»
Gli operai della Multiservizi si sono messi al lavoro già ieri sera. È servita una segnalazione del servizio Manutenzione strade del Comune di Catania per intervenire in via Etnea, nel tratto tra piazza Università e i Quattro canti, dove nei giorni scorsi un ignoto writer catanese (la cui firma sembrerebbe essere Zonk) ha imbrattato muri e portoni con un disegno anticlericale: un uomo con mitra e crocifisso (paramenti liturgici di papa, vescovi e cardinali) proteso in avanti mentre c’è, dietro di lui, un altro personaggio, apparentemente in abito talare. Una immagine piuttosto esplicita, che non ha bisogno di ulteriori descrizioni. I graffiti – come raccontato da MeridioNews – sono stati realizzati nelle notti tra domenica e lunedì e tra lunedì e martedì su ingressi di palazzi (Palazzotto Biscari alla Collegiata e Palazzo San Demetrio) e di esercizi commerciali (due gioiellerie).
Stamattina l’intervento degli uomini della società partecipata comunale. «Non possiamo agire di nostra iniziativa – spiega Giovanni Giacalone, presidente di Multiservizi – Ci hanno chiamati ieri per il ripristino dello stato dei luoghi in via Etnea. E adesso abbiamo messo in campo tutte le nostre energie per effettuarlo nel più breve tempo possibile». A spese dell’amministrazione e non, come pensavano i residenti in un primo momento, dei proprietari di botteghe e palazzi. «Siamo in una zona tutelata. Il problema è d’immagine, oltre che di decoro urbano», prosegue Giacalone. I lavori, già cominciati ieri sera, dovrebbero essere ultimati nella giornata di oggi. Ma se siano stati autorizzati dalla soprintendenza ai Beni culturali il presidente della partecipata non sa dirlo: «Dobbiamo solo ripulire, non penso che sia necessario. Non si tratta di una cosa invasiva, non dobbiamo scegliere colori o modificare prospetti».