Un’area di circa 8.300 metri quadri è stata sequestrata ieri a Lipari nelle Isole eolie, nella zona Vallone Bianco (provincia di Messina) dai carabinieri, coordinati dalla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto. Due gli indagati ritenuti responsabili di aver provocato un disastro ambientale, per deturpamento della morfologia del territorio, con l’aggravante di avere commesso il […]
Disastro ambientale a Lipari per estrazione abusiva di pietra pomice. Due gli indagati
Un’area di circa 8.300 metri quadri è stata sequestrata ieri a Lipari nelle Isole eolie, nella zona Vallone Bianco (provincia di Messina) dai carabinieri, coordinati dalla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto. Due gli indagati ritenuti responsabili di aver provocato un disastro ambientale, per deturpamento della morfologia del territorio, con l’aggravante di avere commesso il fatto in un’area sottoposta a vincolo ambientale e paesaggistico.
Dalle indagini – iniziate nel 2019 tramite servizi di osservazione, controllo e accertamenti tecnici – è emerso che i due, gestori di un impianto di recupero e messa in riserva di rifiuti speciali non pericolosi, hanno estratto in maniera abusiva pietra pomice per oltre 40mila metri quadri dai costoni delle montagne presenti e, dopo averla raffinata e mescolata a materiale terroso e di risulta edile, l’hanno venduta a cantieri edili dell’Arcipelago Eoliano e di altre ditte esercenti nella provincia messinese. Il provvedimento è servito a scongiurare il pericolo di crolli che avrebbe potuto esporre a rischio l’incolumità delle persone.