L'accordo trovato in commissione Sanità all'Ars, nel corso di un'audizione che ha permesso ad AnciSicilia di confrontarsi sul tema col governo regionale. Fino a pochi anni fa, gli assessorati contribuivano per l'80 per cento, oggi si è arrivati al 10 per cento
Disabilità psichica, la Regione parteciperà alla spesa Al via l’accreditamento unico delle comunità alloggio
Sarà un tavolo tecnico congiunto tra gli assessorati alla Famiglia e alla Salute a stabilire le procedure, i criteri e le modalità per l’accreditamento unico delle comunità alloggio per disabili psichici che erogano prestazioni socio-sanitarie. La decisione è arrivata al termine dell’audizione tenuta oggi in commissione Sanità all’Ars per discutere appunto delle rette che i Comuni siciliani, spesso in dissesto o pre-dissesto, erogano per i servizi resi nei confronti dei disabili psichici.
«Il tavolo tecnico – ha spiegato l’assessore alla Famiglia Antonio Scavone – avrà anche il compito di determinare le risorse da corrispondere ai Comuni rispettivamente per la quota sanitaria e per quella socio-assistenziale, nonché le modalità di monitoraggio e controllo delle comunità alloggio per disabili psichici. Si tratta di un grosso passo avanti che, se da un lato, mira a evitare i gravosi contenziosi, verificatisi in passato, tra amministrazioni locali e Asp, dall’altro intende essere un segno di rispetto per le difficoltà dei sindaci chiamati dalla normativa vigente all’onere complessivo della spesa di mantenimento dei disabili psichici in strutture di tipo familiare alternative ai presidi ospedalieri».
A far parte del tavolo saranno i dirigenti generali del dipartimento Famiglia e di quello delle Attività sanitarie, un componente dell’ufficio di gabinetto dell’assessorato Famiglia e uno di quello della Salute, un avvocato dell’ufficio Legale, uno psichiatra e un rappresentante di AnciSicilia. Tra i compiti del tavolo tecnico ci sarà quello di riorganizzare l’assistenza psichiatrica in maniera tale che ruoti intorno al progetto terapeutico individualizzato e che si fondi sulla presa in carico globale dell’utente attraverso l’introduzione di percorsi assistenziali flessibili che prevedano, oltre alla residenzialità, anche attività domiciliari, sostegno socio-familiare, inclusione socio lavorativa e housing sociale.
«Abbiamo sollecitato, ancora una volta – precisano il presidente e il segretario generale dell’associazione dei Comuni siciliani Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano – il governo regionale a farsi carico di quella parte dei costi per le rette dei disabili psichici che hanno natura prettamente sanitaria. Mentre alcune Asp riconoscono già tali costi, nella maggior parte dei casi sono sorti contenziosi e, in attesa della definizione degli stessi, molti Comuni, da anni, sono costretti a sostenere integralmente le rette di ricovero per i disabili psichici. Apprezziamo il fatto che gli assessori regionali alla Salute e alla Famiglia abbiano manifestato l’intenzione di riconoscere ai Comuni gli oneri a carico della Regione attraverso la costituzione di un tavolo tecnico finalizzato alla quantificazione degli stessi. È di fondamentale importanza poterli definire in tempi brevi e provvedere al trasferimento delle risorse a favore dei Comuni».
«Dobbiamo precisare – aggiunge Paolo Amenta, vice presidente di AnciSicilia – che negli ultimi cinque anni il contributo della Regione alle comunità alloggio è passato dall’80 per cento al 10 per cento, una flessione insostenibile che ha messo in ginocchio i Comuni e, di conseguenza, i servizi resi alle comunità. La compartecipazione è, quindi, assolutamente necessaria e improcrastinabile per mettere fine al dissanguamento dei Comuni e per procedere all’approvazione dei bilanci».