Economia

Direttiva Case Green: cosa prevede la nuova norma europea in merito alle caldaie

La Direttiva (UE) 2024/1275, meglio nota come Direttiva Case Green, è entrata nel vivo, e prevede una serie di disposizioni anche piuttosto importanti a cui tutti gli stati membri dovranno allinearsi.

La finalità principale di tale norma è quella di preservare l’ambiente, proprio in tale ottica essa introduce diverse limitazioni; l’obiettivo primario, assolutamente ambizioso, è quello di raggiungere la decarbonizzazione totale del parco immobiliare europeo entro il 2050.

C’è da dire che la Direttiva Case Green è stata, ed è tutt’oggi, oggetto di alcune polemiche: le disposizioni da essa previste, infatti, sono piuttosto rigorose, e la perplessità principale riguarda i consistenti costi che dovranno essere sostenuti per rimodernare gli edifici e renderli coerenti con quanto previsto.

Ad oggi non è chiaro se queste spese andranno a gravare esclusivamente sui cittadini o se gli stati membri avranno modo di intervenire; quel che è certo è che la Direttiva Case Green è in vigore ed è assolutamente utile che tutti considerino per tempo le sue disposizioni.

Per chi ha, ad esempio, la necessità di acquistare una nuova caldaia per la propria casa, non può che essere un consiglio prezioso quello di orientarsi già da oggi verso modelli più moderni ed efficienti, anche in considerazione del fatto che, come si può notare dando un’occhiata ed e-commerce specializzati come www.emmebistore.com, per assicurarsi un prodotto di ultima generazione non è affatto necessario spendere cifre importanti.

Proprio per quel che concerne le caldaie, la Direttiva Case Green ha previsto delle limitazioni piuttosto importanti, che in quest’articolo andremo ad approfondire.

Direttiva Case Green: le disposizioni relative alle caldaie

Relativamente alle caldaie, le disposizioni della Direttiva Case Green possono essere sintetizzate in due punti fondamentali, accomunati dall’intento di accantonare definitivamente le caldaie a gas.

Andiamo a scoprirli nel dettaglio.

Caldaie a gas non più acquistabili usufruendo di incentivi statali dal 2025

Anzitutto, la Direttiva Case Green prevede che l’acquisto di caldaie a gas non possa più essere coperto da incentivi fiscali a partire dal 2025.

Negli ultimi anni, come noto, in Italia sono stati attivati diversi incentivi statali mirati all’efficientamento energetico degli edifici, di conseguenza questa norma europea pone un “paletto” piuttosto importante che, ovviamente, dovrà essere rispettato in tutti gli stati membri.

Per quanto riguarda questo punto, la prima bozza di linee guida all’applicazione della suddetta Direttiva ha fornito alcuni chiarimenti importanti: una caldaia a gas, infatti, è considerata alimentata da combustibili fossili in base al mix di combustibili presenti nella relativa rete al momento della sua installazione.

Di conseguenza, se la rete trasporta prevalentemente gas naturale, la caldaia non potrà essere acquistata usufruendo di incentivi statali, se invece la rete trasporta soprattutto combustibili rinnovabili, la fruizione di eventuali bonus è ammessa.

Definitiva uscita dal mercato delle caldaie a gas nel 2040

Se dal 2025, come detto, le caldaie a gas non potranno più essere oggetto di incentivi fiscali, dal 2040 esse dovranno uscire definitivamente dal mercato.

Inizialmente, il termine della produzione e della vendita di caldaie di questo tipo era stato previsto per il 2035, successivamente le disposizioni della Direttiva Case Green sono state rese un po’ più “morbide”, di conseguenza si è scelto di collocare questa soglia temporale 5 anni più avanti.

Ma se nel 2040 ci si ritroverà con una caldaia a gas funzionante precedentemente acquistata, sarà obbligatorio dismetterla? La risposa è no.

Nel 2040, infatti, questo genere di dispositivi uscirà dal mercato, ma non ne sarà vietato l’utilizzo, fermo restando che, come detto in precedenza, nel 2050 si dovrà raggiungere l’obiettivo della totale decarbonizzazione del parco immobiliare europeo.

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