Foto di Luigi Sotera

Continua l’occupazione della diga Ancipa, il deputato regionale Venezia: «Schifani rimuova Cocina». Lui dice: «Le piogge hanno fatto crescere il livello del lago»

Continua l’occupazione dell’area del potabilizzatore della diga Ancipa da parte dei sindaci dei Comuni della provincia di Enna che per l’approvvigionamento idrico dipendono esclusivamente da questo bacino: si tratta di Troina, Gagliano Castelferrato, Cerami, Nicosia e Sperlinga. Dopo l’azione di ieri – con la quale le persone occupanti avrebbero interrotto la fornitura dell’acqua dell’Ancipa verso Caltanissetta e San Cataldo – stamattina alla diga è previsto un sit-in per aggiornare le persone presenti e chi rappresenta i movimenti in difesa dei territori. «Il coordinatore della cabina di regia sull’emergenza idrica e capo della protezione civile regionale, Salvatore Cocina, sta dimostrando di essere inadeguato», dice Fabio Venezia, che è deputato regionale, assessore comunale di Troina ed ex sindaco dello stesso Comune.

«Confermo che da qui non esce una goccia d’acqua verso i paesi del Nisseno. Abbiamo l’obbligo di salvaguardare i nostri territori, che da qui a qualche giorno rischiano – a causa di queste scelte scellerate – di rimanere senza acqua. Per questo – conclude Venezia – chiediamo al presidente Schifani di rimuovere immediatamente Cocina dal suo incarico, prendendo atto che la sua arroganza e la sua incompetenza sta solo creando disastri in tutta la Sicilia». La dichiarazione di Venezia sul fatto che, dopo l’azione di ieri, dal potabilizzatore dell’Ancipa non esca acqua verso Caltanissetta e San Cataldo è una risposta a Siciliacque Spa, la società che in Sicilia gestisce il servizio di captazione, accumulo, potabilizzazione e adduzione di acqua potabile. Ieri, sabato 30 novembre, infatti la società ha dichiarato che l’erogazione dell’acqua dell’Ancipa verso Caltanissetta e San Cataldo era regolare; questo perché, secondo Siciliacque, i sindaci che stanno occupando non sarebbero riusciti a interrompere l’erogazione, ma solo a staccare un quadro elettrico. Sempre ieri, durante la protesta, Venezia ha detto: «Rimangono da utilizzare solo circa 150mila metri cubi di acqua. Bastano forse per altri sei giorni. Se avete il coraggio denunciateci e fateci arrestare».

Ieri sera Cocina si è espresso su quello che nel corso della giornata è successo nell’area del potabilizzatore della diga Ancipa. «Pur considerando legittimo il diritto dei sindaci e dei cittadini di Troina e di altri centri di manifestare un disagio – ha detto – non è assolutamente giustificato il tentativo di manomettere un impianto, causando un’interruzione di un pubblico servizio, stoppando un’erogazione di soccorso alle due città». Alcuni giorni fa i sindaci dei cinque Comuni dell’Ennese interessati dalla questione hanno protestato incatenandosi negli uffici della protezione civile regionale; Cocina ha definito la protesta dei sindaci «un’azione più che altro scenografica». Per questo motivo, successivamente, Venezia ha avuto un confronto acceso e ravvicinato con lo stesso Cocina. La protesta dei sindaci nasceva dal fatto che non si stava attuando una decisione presa dalla stessa cabina di regia – guidata da Cocina – e cioè che la residua acqua dell’Ancipa andasse solo ai cinque Comuni che dipendono esclusivamente da questo bacino.

Nella nota di ieri sera Cocina ha dato la sua versione sul perché – nonostante la firma su questo provvedimento – dell’acqua dell’Ancipa dovessero temporaneamente usufruire anche Caltanissetta e San Cataldo. «Purtroppo – ha detto Cocina nella sua nota – si sono verificati dei guasti alla condotta di adduzione dell’acqua dai nuovi pozzi reperiti a Butera verso Caltanissetta e San Cataldo. Quindi i due centri già in forte crisi sono rimasti a secco con gravi conseguenze. Ho ingiunto a Siciliacque la rapida riparazione e la realizzazione di un bypass – ha aggiunto Cocina – A quel punto è stata fatta una scelta, nell’unico interesse dei cittadini, di sopperire, solo per alcuni giorni, con l’acqua di Ancipa». Per questo, nella stessa nota, il capo della protezione civile regionale aveva parlato di «erogazione di soccorso».

In una nota resa pubblica la mattina di domenica 1 dicembre Cocina dice che «le recentissime precipitazioni, anche se modeste, hanno contribuito a fare aumentare significativamente il livello dell’acqua nel lago Ancipa di oltre un metro. Questo incremento rappresenta una risorsa preziosa, consentendo di prolungare l’autonomia idrica della zona rispetto alle previsioni precedenti, a tutto beneficio della popolazione e delle attività locali. Altre piogge – continua Cocina – sono attese nelle prossime ore. L’aumento del livello e quindi dell’autonomia dell’invaso rafforza, ancora di più, la correttezza della difficile decisione che venerdì abbiamo preso nella cabina di regia, ascoltando tutte le parti coinvolte. Così come detto ieri, invito nuovamente cittadini e amministratori al ragionamento e al dialogo responsabile: abbiamo il dovere di garantire un minimo di acqua a tutti, sia all’Ennese che al Nisseno. Non è ammissibile l’interruzione forzata di un pubblico servizio a favore della popolazione in sofferenza. L’inizio del periodo piovoso in Sicilia certamente contribuirà a mitigare l’emergenza», conclude il capo della protezione civile regionale.


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