Rifiuti, slitta la raccolta porta a porta D’Agata: «Rinvio di uno o due mesi»

Il piano sulla raccolta differenziata porta a porta a Catania «potrebbe slittare ad aprile o maggio», e non rispettare la scadenza fissata per marzo dal sindaco Enzo Bianco. Lo dice a Meridionews l’assessore all’Ecologia Rosario D’Agata. L’occasione è l’incontro con la stampa svolto al Palazzo comunale per presentare una nuova iniziativa correlata alla gestione dei rifiuti. Venti squadre di facilitatori – tutti volontari – da lunedì gireranno per la città col compito di informare i catanesi su come differenziare l’immondizia. «La prima fase – spiega l’assessore – toccherà la zona urbana tra piazzale Sanzio e la circonvallazione». All’appuntamento manca però il sindaco Bianco. Il suo staff annuncia senza preavviso – anche ai cronisti, che lo attendevano per chiedergli spiegazioni sul caso sollevato da MeridioNews riguardante l’intercettazione con Mario Ciancio – che il primo cittadino non avrebbe partecipato per altri impegni istituzionali.

Conclusa la fase sperimentale nel quartiere Santa Maria Goretti, il bando di gara per l’affido della gestione della raccolta differenziata porta a porta non sarebbe ancora pronto. «Ci stiamo lavorando e a breve lo presenteremo» afferma D’Agata, che però non assicura tempi certi. Anzi, anticipa possibili ritardi sulla tabella di marcia che avrebbe dovuto portare, entro marzo 2016, al via della raccolta porta a porta su tutto il territorio comunale. «Vedremo se posticiparla di un mese o due, non sarebbe un problema». Nel quartiere Nesima inoltre non sono ancora partiti i lavori per la riqualificazione dell’isola ecologica. Uno spazio la cui piena funzionalità è «fondamentale – secondo il presidente della municipalità, Orazio Serrano – per la riuscita del progetto differenziata» ma che dal 2011 versa in condizioni degrado e abbandono. Il Comune avrebbe trovato i 100mila euro necessari alla riqualificazione. Ma a proposito del bando di gara per l’assegnazione dei lavori D’Agata spiega: «Non so se è già stato pubblicato o sta per esserlo».

Intanto dal 16 al 28 novembre inizierà la campagna di informazione rivolta ai cittadini sulla raccolta differenziata. Il bando del progetto era saltato una prima volta a settembre «per evitare che una sola associazione ricevesse l’incarico», sosteneva D’Agata. Dei volontari – con una casacca arancione del Comune di Catania e un tesserino di riconoscimento – busseranno alle porte di 3.200 famiglie tra la zona di piazzale Sanzio e la circonvallazione. Saranno 17.500 i nuclei familiari da visitare entro il termine del programma. «I volontari distribuiranno ai residenti quattro contenitori per differenziare la spazzatura e faranno chiarezza sui giorni in cui vanno gettati i diversi tipi di rifiuti e pure gli orari in cui buttare i sacchetti», dalle 20 alle 22. Qualche giorno prima del termine della campagna, dalle zone interessate «saranno tolti i cassonetti». E dopo «qualche giorno di tolleranza per rodare il sistema – continua l’assessore – i vigili urbani avranno il compito di multare chi non rispetterà le regole».

Il risultato della raccolta differenziata «dipenderà da come i cittadini accoglieranno e ascolteranno i nostri volontari» dice Carlo Chillemi, che per il Comune si è occupato di portare avanti il progetto di informazione sul porta a porta. I volontari sono giovani e meno giovani e fanno parte di sei associazioni. «È un bel progetto – dice Danilo Pulvirenti, dell’associazione Rifiuti Zero Sicilia – ma è stato fatto troppo in fretta, senza il tempo necessario per informare i cittadini di questa iniziativa». Tutti gli incaricati riceveranno un rimborso spese «pari al solo costo della benzina e dei pasti che consumeranno», dice D’Agata. Si muoveranno per la città a bordo di alcuni furgoni «che il Comune ha preso a noleggio». 

Uno dei ragazzi che si impegnerà nel progetto è Ousmane, arrivato dal Senegal in Sicilia nel 1998. «Abbiamo seguito un corso di due settimane – spiega gesticolando il numero due, e poi la forma dei cassonetti – per imparare come spiegare alle persone il modo corretto di fare la raccolta differenziata». D’estate lavora in una spiaggia di Giarre, e nel tempo libero suona con un gruppo di musica etnica africana. Sulla scelta di dedicarsi al volontariato spiega «mi hanno chiamato dall’associazione e ho accettato».


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