Diane Schuur a Catania

Dopo una doverosa apertura con accenno ai “fatti di Catania”, inizia il concerto della cantante statunitense Diane Schuur. Ad attenderla un “Ambasciatori” colmo di gente la cui attenzione Diane riesce subito a catturare. A dieci minuti dall’inizio dello spettacolo, infatti, fa la sua entrata l’attesissima “first lady” del firmamento jazzistico internazionale, come molti amano definirla.

Diane Schuur si siede al piano e comincia ad incantare il pubblico con la sua calda e vivace voce. Una voce che, come molti sanno, riesce ad ottenere un’estensione di tre ottave e mezzo. Lei, infatti, famosa per gli acuti e per la flessibilità della sua voce ha collaborato durante la sua carriera con artisti come Ray Charles, B.B. King, Quincy Jones, e molti altri, esplorando diversi generi musicali ed ottenendo molteplici riconoscimenti internazionali, trai quali due Grammy Awards come “Best Jazz Vocalist”.
Quello che Diane presenta a Catania è il suo ultimo disco intitolato “Live in London” che comprende brani che vanno dalla bossanova al jazz e dal blues alla musica leggera, il tutto supportato da una Band composta da contrabbasso, batteria e chitarra.

Sono tanti i momenti da ricordare e le emozioni che Diane ha dato ieri al pubblico catanese, tra questi la dolcissima interpretazione di “When October Goes” che arriva a metà concerto e che riesce ad ipnotizzare ed addolcire il numeroso pubblico che durante l’esecuzione del brano riesce a mantenere un imperturbabile silenzio. Arriva poi il momento dell’esecuzione di “It Don’t Mean A Thing” che Diane e la sua band propongono in un velocissimo arrangiamento che ha il culmine quando la cantante lascia via libera all’interpretazione del batterista Reggie Jackson che con il suo assolo riscalda l’ambiente e si assicura un caloroso e lungo applauso.

Di Diane, però, ci colpisce soprattutto la grande forza interpretativa, l’energia e la simpatia che riesce a trasmettere durante la sua performance nella quale si abbandona a sentite interpretazioni. Nonostante gli evidenti problemi fisici, è cieca fin dalla nascita, non ci priva del suo grande carisma e dei sei suoi divertenti inchini finali. Infine, saluta la platea con una bellissima versione, cantata a cappella, di “Somewhere Over The Rainbow”, “da qualche parte sopra l’arcobaleno ci sono i sogni che hai osato fare”… e chissà se i sogni di Diane si sono realizzati. In ogni caso è bello vedere come la passione per la musica dà a Diane Schuur la forza di viaggiare oltre i mari e concedere ai suoi fan momenti come quelli di mercoledì sera.

Sara Pappalardo

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